Pieri (PdL): «Defibrillatori in tutti gli impianti sportivi che ne sono privi»

Appello del consigliere del centrodestra al sindaco Renzi

«Defibrillatori in tutti gli impianti sportivi che ne sono privi». E’ l’appello lanciato dal consigliere Massimo Pieri (PdL).
«Questa richiesta la faccio direttamente al sindaco Renzi – ha spiegato l’esponente del centrodestra – ed è il primo atto che presenterò in commissione sport.
Sappiamo che un quarto dei 60mila casi di arresto cardiaco in Italia potrebbe avere esito favorevole se tutti gli impianti sportivi fossero dotati di un defibrillatore e se fosse nell’immediato disponibile un operatore volontario regolarmente abilitato ad usarlo».
«La giunta regionale toscana – ha ricordato - recependo un’iniziativa del consigliere Paolo Marcheschi, che ha proposto l’accelerazione delle procedure per una diffusione capillare dei defibrillatori automatici salvavita in tutti gli impianti sportivi, ha avviato i corsi di formazione per i soccorritori sportivi e successivamente darà avvio all’iter di acquisizione degli apparecchi.
Molti impianti sportivi, perciò, in specie quelli dove si fanno attività a livello amatoriale e dilettantistico, potrebbero dotarsi a breve di apparecchi per la defibrillazione utili a salvare una vita nei primi cinque minuti dall’arresto cardiaco».
«Tuttavia – ha aggiunto Pieri - considerato che la legge 120 del 2001 riconosce a chiunque, ma solo se abilitato, la possibilità di usare le apparecchiature semi-automatiche di ripristino del battito cardiaco, è evidente che un’opera di sensibilizzazione delle società sportive che utlizzano gli impianti può dare maggiore concretezza alla finalità di dotarli di defibrillatori automatici attivabili da proprio personale volontario.
Per questo chiedo al sindaco Matteo Renzi di farsi promotore di un’opera di sensibilizzazione nei confronti delle associazioni sportive amatoriali e dilettantistiche perché individuino ciascuna uno o più operatori volontari abilitati al funzionamento delle apparecchiature salvavita magari acquistandole direttamente».
«La legge nazionale – ha concluso il consigliere del PdL - fissa in appena un anno la durata del certificato di abilitazione, con validità esclusivamente locale: per questo chiedo alle stesse autorità ed ai politici locali che si facciano promotori di un’iniziativa legislativa per modificare la normativa per ampliare la durata e l’ambito territoriale dell’abilitazione». (fn)