Razzanelli (Firenze c'è) risponde a Gentile: «Il referendum è la più alta espressione di democrazia partecipativa»
«Ho condiviso la relazione del presidente Gentile su programmi e proposte per il rilancio della città, ma non posso approvare la sua idea in materia di democrazia partecipata. Gentile ha ragione quando afferma che sarebbe necessario portare a conoscenza dei cittadini i progetti, spiegarli e magari condividerli. Nel caso di Firenze, però, non è stato così in troppe circostanze come per la tramvia e l’Alta Velocità». Questo il commento del consigliere Mario Razzanelli (Firenze c’è) alle dichiarazioni del presidente di Confindustria fiorentina Giovanni Gentile apparse sui giornali riguardo al referendum sul sottoattraversamento della Tav.
«L’amministrazione Domenici – ha ricordato Razzanelli – si è rifiutata per dieci anni di dialogare con la città su temi cruciali. L’allora sindaco ebbe a definire il referendum sulla tramvia una ‘piccola truffa di provincia’, affermando più volte che non ne avrebbe in alcun modo tenuto in considerazione il risultato».
«La proposta di Gentile di eliminare i referendum consultivi sugli atti amministrativi del Comune – ha rilevato il capogruppo di Firenze c’è – vorrebbe dire azzerare l’istituto del referendum. I cittadini hanno pieno diritto a esprimere la loro opinione su qualunque tema, trattandosi di referendum consultivi. Non dimentichiamoci che servono ben 10mila firme da raccogliere in quattro mesi, mentre per un referendum regionale ne bastano 30mila in sei mesi».
«Mi auguro che il presidente Gentile – ha concluso Razzanelli – non intendesse dire questo. Spero voglia rettificare e precisare certe affermazioni riportate oggi dagli organi di stampa». (fn)