"Campagna Anticontraffazione". La targa che garantisce il commercio regolare e l'indagine sui prodotti contraffatti

Un fenomeno conosciuto da oltre il 90% degli intervistati

Seicento targhe in alluminio, di forma ovale, con il giglio di Firenze rosso su fondo blu e la scritta “Comune di Firenze. Commerciante autorizzato. Authorized dealer” e inciso il numero progressivo che identifica l’ambulante.
Una garanzia per chi vende e per chi compra.
È la nuova iniziativa della “Campagna Anticontraffazione” presentata dall’assessore alle attività produttive spiegando che “è un ulteriore tassello che va ad identificare i banchi degli ambulanti che vendono soprattutto ai turisti. È un’iniziativa che valorizza i prodotti leciti e che permette di evitare che i cittadini italiani ma soprattutto i turisti adducano scuse di non sapere, di non riconoscere il commerciante abusivo. In questo modo, questi «fraintendimenti» non ci potranno più essere. Dal fenomeno della contraffazione sono danneggiati soprattutto gli stessi ambulanti regolari”.
La targa ha uno spessore di 1 millimetro e misura 29x17 centimetri.
Le targhe sono a disposizione negli uffici di piazza Artom, 18.
Complessivamente andranno a 585 commercianti ambulanti: a 91 dei banchi singoli del centro storico ed a 494 appartenenti agli undici raggruppamenti turistici (alla Borsa Merci, Ciompi, ex Uffizi-Gondi, Porcellino, piazzale Michelangelo, stazione di Santa Maria Novella, San Lorenzo, Madonna degli Aldobrandini, via Pellicceria, piazza della Repubblica, piazza Santa Croce).
“C’è una forte attenzione sul fronte della contraffazione grazie alla rete che in questi anni abbiamo costruito – ha sottolineato il Capo di Gabinetto della Prefettura di Firenze Valerio Valenti –. L’impegno di oggi del Comune e della Camera di Commercio si aggiunge a quello quotidiano delle forze dell’ordine per contrastare questo fenomeno dilagante: quasi 600.000 pezzi sequestrati nel 2005 oltre 7 milioni nel 2008 sul territorio regionale toscano. La gente deve esser sempre più consapevole che acquistare oggetti contraffatti è un illecito: è un fatto di civiltà non acquistarli”.
Ma oggi, oltre alla presentazione della nuova targa che identifica i commercianti ambulanti regolari, è stata illustrata dalla Camera di Commercio anche l’indagine condotta dall’Osservatorio Anticontraffazione sia nei confronti delle imprese che dei consumatori sul territorio della Provincia di Firenze.
“Abbiamo fatto una buona amministrazione, facendo le cose insieme – ha commentato Patrizia Rabatti della Camera di Commercio di Firenze –. L’Osservatorio è stato costituito alcuni anni fa, ha un compito di monitoraggio del fenomeno e ne fanno parte anche tutte le associazioni di categoria. Non è stato facile ma abbiamo fatto qualcosa di significativo tutti insieme”.
“L’indagine sulla conoscenza e sui comportamenti verso il fenomeno della contraffazione” è stata svolta nel 2006 tra 500 imprenditori di settori ritenuti più esposti a fenomeni di contraffazione: trasformazione alimentare, sistema-moda (tessile, abbigliamento, calzature), elettronica, edilizia, commercio al dettaglio e all’ingrosso e nel 2008 tra 953 consumatori/utenti, sia residenti che turisti, scelti casualmente per strada (367 residenti della provincia di Firenze e 586 turisti di cui 90 italiani e 496 stranieri, prevalentemente provenienti dagli Stati Uniti, dall’Inghilterra, dalla Spagna e dalla Francia).
Per i 2/3 degli imprenditori, il fenomeno della contraffazione è presente, spiccatamente nel settore del commercio e dei servizi (72,9%) ed in particolare nei settori dell’oreficeria e dei giocattoli. Il 93,3% dei consumatori è consapevole che la contraffazione è un fenomeno dilagante.
Secondo gli imprenditori, il 23% subisce un danno economico da questo fenomeno che provoca una perdita di oltre il 30% del fatturato e soltanto il 19,6% ha adottato misure a tutela della propria produzione (soprattutto con una scelta accurata dei fornitori e la registrazione di marchi, modelli e disegni). Molto ampia la disponibilità degli imprenditori a collaborare con le forze dell’ordine: 87,2%.
L’utente acquista contraffatto non tanto per l’alta qualità del prodotto (riconosciuta dagli stessi imprenditori) quanto piuttosto per la convenienza economica (86,9%) e per la somiglianza con quello originale griffato (31,3%) e ben il 40,9% degli intervistati ha dichiarato di aver acquistato prodotti contraffatti almeno una volta, nonostante il 75,9% sia consapevole che tali acquisti sono potenzialmente soggetti a sanzione amministrativa di 1.000 euro.
La realizzazione della targa che identifica il commerciante ambulante regolare è una delle tappe della “Campagna Anticontraffazione”: “Falso no grazie” realizzata in collaborazione dell’Alto Commissariato per la Lotta alla Contraffazione, Prefettura di Firenze, Comune di Firenze, Camera di Commercio, Agenzia della Dogana, associazioni di categoria (Confcommercio, Confesercenti, CNA, Confindustria, Confartigianato), associazioni degli albergatori (associazione imprese alberghiere, sezione industria alberghiera, Assohotel Confesercenti).
La campagna è nata a novembre 2007 e ha già prodotto numerose iniziative.
Sono stati realizzati il logo che riproduce un segnale di stop ed i prodotti generalmente più contraffatti, lo slogan “Falso no grazie”: sia in italiano che in inglese (“No fakes thanks”) con la scritta “Comprare marchi falsi è un reato” oltre che in italiano anche in inglese, francese e spagnolo.
In alcuni punti del centro storico sono stati collocati 5 totem alti 2 metri e mezzo e larghi 1 metro e mezzo (da marzo, in Piazza della Signoria, in Piazza della Repubblica, in Piazza San Giovanni, davanti la stazione di Santa Maria Novella, in via Calmala), sono state distribuite tra i negozianti del centro storico 6.000 locandine, sono state organizzate alcune giornate di sensibilizzazione tra i cittadini con la distribuzione di adesivi, shoppers e palloncini.
Queste le scritte presenti su totem, locandine ed altro materiale informativo:
“Comprare marchi falsi è un reato” (italiano)
“Bying counterfeited goods is a crime” (inglese).
“Acheter de fausses griffes c’est un crime” (francese).
“Comprar marca falsas es un crimen” (spagnolo). (uc)

 

Foto CGE