Liberazione del campo di Mauthausen
5 maggio 1945 è una data storica perché indica la liberazione del campo di concentramento di Mauthausen in Austria. Per ricordare quei drammatici eventi, ogni anno sono organizzate numerose iniziative, mostre, celebrazioni, la proiezione di filmati alle quali partecipa anche il Comune di Firenze.
È infatti presente nella città di Linz una delegazione guidata dall’assessore alla partecipazione democratica.
Alle cerimonie ufficiali in programma domani interverranno anche il presidente della Repubblica dell’Austria Heinz Fischer, una delegazione del parlamento ed una cinquantina di delegazioni da tutta Europa.
Il Comune di Firenze è in Austria insieme all’ANED, l’associazione di ex deportati e a 200 studenti delle scuole medie e superiori di Firenze e provincia che parteciperanno anche alle visite ai musei ed ai campi di concentramento.
Ma le visite di stamani al campo di lavoro Ebensee collegato a Mauthausen sono state disturbate dall’intervento di una quindicina di persone neo-naziste che sono entrate nella struttura, poco fuori le gallerie: indossando passamontagna, magliette nere con teschi, hanno rivolto ai visitatori il saluto romano È intervenuta la polizia ma sono tutti fuggiti.
“Condanniamo l’episodio e ribadiamo la necessità di non dimenticare i tragici fatti della guerra per ricordare anche a queste persone la storia, come si è svolta realmente, e quali conseguenze ha avuto su milioni di persone e su intere etnie” ha sottolineato l’assessore alla partecipazione democratica che ha assistito a quanto successo.
Nei campi di Mauthausen furono portati anche molti fiorentini che partivano dal “Binario 16” di Santa Maria Novella. Molti cittadini comuni ma anche deportati politici e pochi sono riusciti a tornare a casa. La maggiore parte è morta lì.
Per promuovere la pace e il dialogo fra i popoli, affermare i valori dell'antifascismo, mantenere viva la memoria delle deportazioni nei campi di concentramento nello scorso mese di marzo a Firenze è stato siglato il “Patto di fratellanza” tra le città di Firenze e Mauthausen, proprio “per mantenere viva la memoria nelle giovani generazioni”. (uc)