25 aprile, Firenze ricorda il 64° anniversario della Liberazione. Il sindaco: "Continuiamo a trasmettere i valori della Resistenza e della Costituzione"

"Firenze è l'orgoglio delle sue tradizioni e della sua storia, ma anche di una profonda coscienza civile, democratica, antifascista legata ai valori della Costituzione. Noi siamo qui per riaffermarlo oggi in questo 25 aprile. E sono convinto che questo sforzo comune per tenere vivi questi valori continuerà negli anni e nel tempo. Continuerà grazie alla possibilità di trasmettere alle generazioni più giovani questi valori che stanno alla base della Resistenza, della Liberazione nazionale e della Costituzione della Repubblica italiana". Lo ha detto il sindaco nel suo intervento nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, che ha aperto le celebrazioni per il 64° anniversario della Liberazione nazionale. Dopo di lui il saluto del presidente regionale delle Associazioni Antifasciste e della Resistenza MArio Leone e l'orazione ufficiale del presidente della Regione Toscana.
"Un 25 aprile particolare - ha detto ancora il sindaco - perché ha visto da più parti la sottolineatura e dell'importanza, vorrei dire della necessità, che l'intero Paese si riconosca nei valori fondativi della Carta Costituzionale nata dalla Resistenza. Un messaggio importante che è stato ripreso efficacemente dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che ha sottolineato come oggi sia possibile nel nostro Paese che tutti si riconoscano nei valori e nei principi che hanno dato origine al movimento della Resistenza".
Il sindaco ha poi ricordato, prima delle celebrazioni del 25 aprile, di aver partecipato assieme al presidente della Regione Toscana, a un momento molto importante: "Non sembri un paragone improprio. Io e il presidente della Regione veniamo da un'iniziativa molto interessante: da un collegamento fra due gruppi di persone, uno a Torino e uno a Firenze, che stanno svolgendo un lavoro di discussione e confronto, di democrazia deliberativa particolarmente significativo sul tema del testamento biologico. Ricordo questa esperienza perché sappiamo bene quanto oggi nel nostro Paese e non solo, temi che riguardano la bioetica siano oggetto di un confronto, spesso anche aspro, non sempre aiutato dal dibattito politico. Eppure la scelta che oggi si è fatta è stata quella di andare a un approfondimento rigoroso, preparato. Un lavoro cioè che cerca di riconoscere, senza pregiudiziali, le posizioni dell'altro. Cito questo esempio perché io credo che il messaggio di Napolitano sulla Resistenza, ci dica proprio questo. Che i valori stanno alla base della nostra comunità nazionale e che sono stati poi sviluppati e sistematizzati nella Carta Costituzionale. E da quei valori, come è giusto che sia in una democrazia aperta e pluralista, si dipartano interpretazioni e posizioni diverse, rispetto a quei valori che rimangono che rimangono però comuni".
Quello di oggi per è un 25 aprile particolarmente importante per il sindaco di Firenze, l'ultimo da primo cittadino: "Celebrare la ricorrenza come il 25 aprile o dell'11 agosto a Firenze, città medaglia d'oro della Resistenza, che si è liberata da sola, che seppe darsi un governo prima ancora che gli alleati entrassero in città, ha sempre avuto per me un valore e un significato particolare. Da sindaco, ma prima di tutto da fiorentino. Voglio anche dire che stamani nel corteo molto partecipato da piazza dell'Unità Italiana a Palazzo Vecchio, è stato bello vedere che dietro al nostro gonfalone, il gonfalone di tutti, ci fossero tanti candidati a sindaco alle prossime elezioni, come segno comune di riconoscersi ai valori del 25 aprile".
Infine i ringraziamenti: "Voglio ringraziare tutti coloro che in questi anni ci hanno aiutato non solo a festeggiare il 25 aprile e l'11 agosto, ma a tenere viva la coscienza dei valori della Resistenza e della Costituzione. Ricordiamoci quel bell'appuntamento che abbiamo avuto proprio qui col presidente Napolitano per i 60 anni della Costituzione. Un ringraziamento al presidente della Regione Toscana che ha accettato di svolgere l'intervento ufficiale di questa celebrazione. Voglio ringraziare Mario Leone e attraverso lui tutte le associazioni antifasciste e della Resistenza. Un grazie a tutti quelli che ci hanno aiutato nel lavoro nelle scuole, soprattutto con i giovani per andare a tenere conferenze e soprattutto a portare l'esperienza diretta di vita vissuta alle giovani generazioni di quello che accadeva durante la Resistenza e di ciò che è stata l'esperienza pesante della dittatura fascista nel nostro Paese. Come devono fare gli istituti, a cominciare dall'Istituto Storico della Resistenza e tutte le istituzioni. Vorrei infine fare un ringraziamento particolare, che non ho mai fatto in questi anni, alla Filarmonica Rossini. Alla nostra banda che ci accompagna e ci accoglie in Palazzo Vecchio con 'Bella ciao'. Firenze è anche questo".
La giornata di celebrazioni è iniziata in piazza dell'Unità d'Italia, dove sono state deposte corone di alloro al monumento ai caduti da parte del sindaco, del presidente della Provincia di Firenze e delle altre autorità civili e militari. Assieme ai gonfaloni del Comune di Firenze, della Provincia di Firenze, della Regione Toscana, la bandiera del Comitato Toscano di Liberazione Nazionale, del Corpo Volontari della Libertà e i labari delle associazioni dei partigiani. Era presente un plotone misto dell'Esercito Italiano, della Scuola di Guerra Aerea, della Scuola Marescialli dei Carabinieri, della Guardia di Finanza, della Polizia Penitenziaria e della Polizia Municipale. Sono state lette preghiere della chiesa cattolica da monsignor Alberto Alberti, della chiesa luterana dal pastore Martin Moeslein; la comunità ebraica ha inviato un messaggio che è stato letto alla piazza. Al termine è si è formato un corteo che ha raggiunto Palazzo Vecchio.
Le celebrazioni si sono concluse alle 17.30 in piazza Signoria con un concerto della Filarmonica Rossini.(fd)