Poggetto, via libera del consiglio comunale al piano di recupero e alla connessa variante urbanistica
L'annosa vicenda del cantiere ex Prestige al Poggetto sta per arrivare alla conclusione. Il consiglio comunale ha adottato oggi il Piano di recupero e la variante urbanistica connessa, atti che adesso dovranno essere esaminati dal consiglio comunale.
In sostanza si tratta della concretizzazione di quanto previsto dall'accordo procedimentale, firmato il 4 agosto 2006 dall'Amministrazione comunale e dal curatore fallimentare autorizzato dal tribunale sulla base di una delibera di indirizzo approvata dal consiglio comunale del 5 giugno 2009.
Questo accordo ha posto fine ad una storia più che decennale e ha aperto la strada al recupero ambientale della collina oltre a evitare il rischio di vedere l'Amministrazione condannata a un risarcimento danni di decine di milioni di euro. Come previsto dall'intesa, la curatela fallimentare ha presentato il piano di recupero, successivamente modificato in senso migliorativo (con sostanziali riduzioni dell'edificato) su richiesta del Comune, e da parte sua l'Amministrazione ha avviato il procedimento per l'adozione della necessaria variante urbanistica.
Il piano di recupero (cui sono allegate la relazione geologica, la relazione paesaggistica e la valutazione integrata) prevede il riassetto complessivo dell'area, degradata a causa del cantiere abbandonato ormai da molti anni, e presta particolare attenzione alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche di un'area di pregio come quella della collina del Poggetto. Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, la proprietà si impegna ad attuare alcune misure tecniche di regimazione delle acque e a mantenere per 72 mesi il monitoraggio dell'area.
In concreto gli appartamenti realizzati ex novo saranno 32 per una superficie utile (SUL) complessiva di circa 1.800 metri quadrati: di questi 5 alloggi saranno realizzati al piano seminterrato già edificato, mentre gli altri 27 saranno costruiti sul piano nuovo, sopra la quota dell'ultimo solaio esistente. Inoltre al piano seminterrato e al piano ammezzato verranno ricavati 3.056 metri quadrati di SUL con destinazione non residenziale (commerciale, direzionale, di servizio etc). Pertanto rispetto al progetto originario, l'attuale piano di recupero prevede una consistente riduzione della SUL: da 9.000 metri quadrati, tutti con destinazione residenziale, a 4.864 metri quadrati con destinazione mista. Praticamente quasi la metà. Prevista inoltre la realizzazione di un giardino pensile costituente verde ad uso pubblico per 1.500 metri quadrati.
Da sottolineare che il nuovo intervento prospetterà solo su via Burci, sarà infatti lasciata libera la parte prospiciente Villa Lorenzi e gli edifici esistenti. Nella restante parte del seminterrato saranno realizzati posti per auto (393) e moto (50) ed è prevista anche la collocazione di 20 rastrelliere per un totale di 100 posti bici.
I posti auto eccedenti rispetto al fabbisogno di legge per gli alloggi parte del complesso saranno posti in vendita con priorità per i residenti e gli esercizi commerciali della zona vicina. (mf)
In sostanza si tratta della concretizzazione di quanto previsto dall'accordo procedimentale, firmato il 4 agosto 2006 dall'Amministrazione comunale e dal curatore fallimentare autorizzato dal tribunale sulla base di una delibera di indirizzo approvata dal consiglio comunale del 5 giugno 2009.
Questo accordo ha posto fine ad una storia più che decennale e ha aperto la strada al recupero ambientale della collina oltre a evitare il rischio di vedere l'Amministrazione condannata a un risarcimento danni di decine di milioni di euro. Come previsto dall'intesa, la curatela fallimentare ha presentato il piano di recupero, successivamente modificato in senso migliorativo (con sostanziali riduzioni dell'edificato) su richiesta del Comune, e da parte sua l'Amministrazione ha avviato il procedimento per l'adozione della necessaria variante urbanistica.
Il piano di recupero (cui sono allegate la relazione geologica, la relazione paesaggistica e la valutazione integrata) prevede il riassetto complessivo dell'area, degradata a causa del cantiere abbandonato ormai da molti anni, e presta particolare attenzione alle caratteristiche ambientali e paesaggistiche di un'area di pregio come quella della collina del Poggetto. Per quanto riguarda gli aspetti idrogeologici, la proprietà si impegna ad attuare alcune misure tecniche di regimazione delle acque e a mantenere per 72 mesi il monitoraggio dell'area.
In concreto gli appartamenti realizzati ex novo saranno 32 per una superficie utile (SUL) complessiva di circa 1.800 metri quadrati: di questi 5 alloggi saranno realizzati al piano seminterrato già edificato, mentre gli altri 27 saranno costruiti sul piano nuovo, sopra la quota dell'ultimo solaio esistente. Inoltre al piano seminterrato e al piano ammezzato verranno ricavati 3.056 metri quadrati di SUL con destinazione non residenziale (commerciale, direzionale, di servizio etc). Pertanto rispetto al progetto originario, l'attuale piano di recupero prevede una consistente riduzione della SUL: da 9.000 metri quadrati, tutti con destinazione residenziale, a 4.864 metri quadrati con destinazione mista. Praticamente quasi la metà. Prevista inoltre la realizzazione di un giardino pensile costituente verde ad uso pubblico per 1.500 metri quadrati.
Da sottolineare che il nuovo intervento prospetterà solo su via Burci, sarà infatti lasciata libera la parte prospiciente Villa Lorenzi e gli edifici esistenti. Nella restante parte del seminterrato saranno realizzati posti per auto (393) e moto (50) ed è prevista anche la collocazione di 20 rastrelliere per un totale di 100 posti bici.
I posti auto eccedenti rispetto al fabbisogno di legge per gli alloggi parte del complesso saranno posti in vendita con priorità per i residenti e gli esercizi commerciali della zona vicina. (mf)