Società della Salute, la commissione pari opportunità approva mozione
La commissione pari opportunità ha esaminato la proposta di delibera relativa alla convenzione ed allo statuto della Società della Salute di Firenze.
«Considerato che in ogni politica pubblica deve essere effettuata la valutazione dell'impatto sulla salute, come ampiamente previsto anche nella pianificazione e nella programmazione regionale - ha spiegato la presidente di questo organismo - la commissione ritiene essenziale che si tenga conto anche del fatto che le differenze tra uomini e donne hanno degli effetti anche sulla salute. Promuovere la salute in tutte le politiche vuol dire realizzare azioni capaci di valutare anche l'impatto che le politiche non sanitarie hanno sulla salute.
Anche la commissione europea con la "tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006/2010' continua a ribadire tra gli ambiti prioritari il riconoscimento della dimensione del genere nel settore sanitario, proprio perché è ancora lontana l'integrazione di genere nelle politiche sanitarie».
Per questi motivi la commissione pari opportunità ha approvato una mozione, all'ordine del giorno del consiglio comunale dove si sottolinea la necessità di essere rappresentata - nella Società della Salute - almeno in qualità di "osservatrice" nell'assemblea dei soci, in analogia a quanto avviene con l'attuale composizione della giunta della SdS che vede la presenza sia dei rappresentanti delle opposizioni che della presidente della commissione servizi sociali e sanità, valorizzandone il ruolo e le competenze.
«Occorrerà che il consiglio adotti apposita delibera - ha concluso la commissione pari opportunità - indicando anche opportuni indirizzi affinché la composizione del Comitato di partecipazione e della consulta del terzo settore avvenga con bandi aperti alla partecipazione di tutti gli interessati e di tutte le interessate e che le nomine siano effettuate nel rispetto del principio di parità previsto dalla legge 10 aprile 1991 numero 125 prevedendo che sia garantito il rispetto della proporzione del 50% fra i due generi.
Inoltre, poichè all'assemblea di Palazzo Vecchio comunale spetta la designazione di due componenti del collegio sindacale, almeno uno dovrà essere una donna, per cominciare a riequilibrare le disuguaglianze. Sottolineiamo infine che le sedute dell'assemblea dei soci della società della salute sono pubbliche, la cittadinanza può esercitare concretamente il diritto di partecipazione su un tema così rilevante per la vita di tutte le persone». (fn)
«Considerato che in ogni politica pubblica deve essere effettuata la valutazione dell'impatto sulla salute, come ampiamente previsto anche nella pianificazione e nella programmazione regionale - ha spiegato la presidente di questo organismo - la commissione ritiene essenziale che si tenga conto anche del fatto che le differenze tra uomini e donne hanno degli effetti anche sulla salute. Promuovere la salute in tutte le politiche vuol dire realizzare azioni capaci di valutare anche l'impatto che le politiche non sanitarie hanno sulla salute.
Anche la commissione europea con la "tabella di marcia per la parità tra donne e uomini 2006/2010' continua a ribadire tra gli ambiti prioritari il riconoscimento della dimensione del genere nel settore sanitario, proprio perché è ancora lontana l'integrazione di genere nelle politiche sanitarie».
Per questi motivi la commissione pari opportunità ha approvato una mozione, all'ordine del giorno del consiglio comunale dove si sottolinea la necessità di essere rappresentata - nella Società della Salute - almeno in qualità di "osservatrice" nell'assemblea dei soci, in analogia a quanto avviene con l'attuale composizione della giunta della SdS che vede la presenza sia dei rappresentanti delle opposizioni che della presidente della commissione servizi sociali e sanità, valorizzandone il ruolo e le competenze.
«Occorrerà che il consiglio adotti apposita delibera - ha concluso la commissione pari opportunità - indicando anche opportuni indirizzi affinché la composizione del Comitato di partecipazione e della consulta del terzo settore avvenga con bandi aperti alla partecipazione di tutti gli interessati e di tutte le interessate e che le nomine siano effettuate nel rispetto del principio di parità previsto dalla legge 10 aprile 1991 numero 125 prevedendo che sia garantito il rispetto della proporzione del 50% fra i due generi.
Inoltre, poichè all'assemblea di Palazzo Vecchio comunale spetta la designazione di due componenti del collegio sindacale, almeno uno dovrà essere una donna, per cominciare a riequilibrare le disuguaglianze. Sottolineiamo infine che le sedute dell'assemblea dei soci della società della salute sono pubbliche, la cittadinanza può esercitare concretamente il diritto di partecipazione su un tema così rilevante per la vita di tutte le persone». (fn)