Sequestrata dalla Polizia Municipale una palazzina in lungarno Cellini per abuso edilizio
Ieri il nucleo edilizio della Polizia Municipale, su delega del pubblico ministero Sandro Cutrignelli, ha sequestrato una palazzina in corso di ristrutturazione in lungarno Cellini. L'immobile, di circa 500 metri quadrati di superficie più gli accessori, si estende dal lungarno a via della Fornace.
Alla base della decisione di porre i sigilli il fatto che i lavori risultano difformi rispetto alle pratiche edilizie presentate: per esempio è stato effettuato un innalzamento della quota di gronda e modificata la copertura con variazioni nelle pendenze ed aumenti delle superfici.
Il sequestro preventivo è scattato a seguito del decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero che ha condotto le indagini affidate alla Polizia Municipale. Ipotizzate violazioni alle norme previste dal regolamento edilizio comunale ed alle norme tecniche del Piano regolatore. La zona è inoltre paesaggisticamente vincolata sulla base di un decreto ministeriale del 1951.
Per queste ipotesi di abuso si applicano le sanzioni penali previste dal Testo Unico per l'Edilizia (D.P.R. 380/01) e dal Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/04). Inoltre visto che i lavori sono stati eseguiti su presentazione di Dia (Denuncia di inizio attività), è al vaglio anche la posizione dei progettisti riguardo alle ipotesi di falsità ideologica (articolo 481 del Codice Penale).
Quattro gli avvisi di garanzia notificati dalla Polizia Municipale: a P.G., A.L. e C.M. come committenti (quest'ultimo anche come progettista e direttore dei lavori) e ad R.A. come titolare dell'impresa esecutrice.
Un'ulteriore notifica è stata effettuata anche al sindaco Leonardo Domenici, in quanto il Comune di Firenze potrebbe far valere nel procedimento i propri interessi quale parte offesa dai reati. (mf)
Alla base della decisione di porre i sigilli il fatto che i lavori risultano difformi rispetto alle pratiche edilizie presentate: per esempio è stato effettuato un innalzamento della quota di gronda e modificata la copertura con variazioni nelle pendenze ed aumenti delle superfici.
Il sequestro preventivo è scattato a seguito del decreto emesso dal giudice per le indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti, che ha accolto la richiesta del pubblico ministero che ha condotto le indagini affidate alla Polizia Municipale. Ipotizzate violazioni alle norme previste dal regolamento edilizio comunale ed alle norme tecniche del Piano regolatore. La zona è inoltre paesaggisticamente vincolata sulla base di un decreto ministeriale del 1951.
Per queste ipotesi di abuso si applicano le sanzioni penali previste dal Testo Unico per l'Edilizia (D.P.R. 380/01) e dal Codice dei Beni Culturali (D.lgs. 42/04). Inoltre visto che i lavori sono stati eseguiti su presentazione di Dia (Denuncia di inizio attività), è al vaglio anche la posizione dei progettisti riguardo alle ipotesi di falsità ideologica (articolo 481 del Codice Penale).
Quattro gli avvisi di garanzia notificati dalla Polizia Municipale: a P.G., A.L. e C.M. come committenti (quest'ultimo anche come progettista e direttore dei lavori) e ad R.A. come titolare dell'impresa esecutrice.
Un'ulteriore notifica è stata effettuata anche al sindaco Leonardo Domenici, in quanto il Comune di Firenze potrebbe far valere nel procedimento i propri interessi quale parte offesa dai reati. (mf)