Bosi (PDL): «Una proposta alla Fondazione Strozzi, portare a Firenze i primitivi del Museo di Altenbourg»
Questo il testo dell'intervento di Enrico Bosi, consigliere di Forza Italia-PdL:
«I capolavori di artisti italiani del XIII, XIV e XV secolo che il Museo parigino Jacquemart-André espone in questi giorni sono per lo più sconosciuti al grande pubblico in quanto il Museo di Altenbourg che li ha prestati per questa importante mostra si trova a mezza strada fra Lipsia e la frontiera ceca. Così per anni e anni questo museo non è stato visitato solo perché si trovava dietro la cortina di ferro". Il museo è nato dalla lungimiranza e dal mecenatismo di Bernard von Lindenau (1779-1854), uomo politico e collezionista d'arte che fu uno dei rari amatori e raccoglitori dei nostri primitivi, oggi ricercatissimi ma negletti, nella prima metà del XIX secolo.
Lindenau fece dono della sua collezione alla sua villa natale di Altenbourg dove questi capolavori caduti nell'oblio non si sono più mossi.
Questa cinquantina di quadri appartiene ad un periodo particolarmente intrigante della storia dell'arte, il pre-Rinascimento, illustrato dai suoi più grandi maestri, tra i quali Guido da Siena, Lippo Menni e Fra Giovanni Angelico.
Tra le tele esposte "La fuga in Egitto" di Lorenzo Monaco, "L'adorazione dei magi" di Guido da Siena, un San Giacomo di Andrea Vanni, un trittico con la Maestà della Vergine di Bernardo Daddi ed altri ancora.
L'esposizione nel Museo francese sarà dunque una scoperta per la maggior parte dei visitatori visto che lo stesso Louvre non può esporre che un piccolissimo numero di quadri di questa epoca che è una delle età dell'oro della creazione artistica.
Perché dunque non trovare un'intesa col Museo di Altenbourg e portare questa mostra anche a Firenze?
Siamo infatti convinti che una rassegna del genere, eventualmente integrata da capolavori di altre collezioni, riscuoterebbe un grandissimo successo.
La Fondazione Strozzi, grande speranza per la cultura fiorentina, ha bisogno di mostre che assicurino qualità e un buon ritorno economico».
(fn)
«I capolavori di artisti italiani del XIII, XIV e XV secolo che il Museo parigino Jacquemart-André espone in questi giorni sono per lo più sconosciuti al grande pubblico in quanto il Museo di Altenbourg che li ha prestati per questa importante mostra si trova a mezza strada fra Lipsia e la frontiera ceca. Così per anni e anni questo museo non è stato visitato solo perché si trovava dietro la cortina di ferro". Il museo è nato dalla lungimiranza e dal mecenatismo di Bernard von Lindenau (1779-1854), uomo politico e collezionista d'arte che fu uno dei rari amatori e raccoglitori dei nostri primitivi, oggi ricercatissimi ma negletti, nella prima metà del XIX secolo.
Lindenau fece dono della sua collezione alla sua villa natale di Altenbourg dove questi capolavori caduti nell'oblio non si sono più mossi.
Questa cinquantina di quadri appartiene ad un periodo particolarmente intrigante della storia dell'arte, il pre-Rinascimento, illustrato dai suoi più grandi maestri, tra i quali Guido da Siena, Lippo Menni e Fra Giovanni Angelico.
Tra le tele esposte "La fuga in Egitto" di Lorenzo Monaco, "L'adorazione dei magi" di Guido da Siena, un San Giacomo di Andrea Vanni, un trittico con la Maestà della Vergine di Bernardo Daddi ed altri ancora.
L'esposizione nel Museo francese sarà dunque una scoperta per la maggior parte dei visitatori visto che lo stesso Louvre non può esporre che un piccolissimo numero di quadri di questa epoca che è una delle età dell'oro della creazione artistica.
Perché dunque non trovare un'intesa col Museo di Altenbourg e portare questa mostra anche a Firenze?
Siamo infatti convinti che una rassegna del genere, eventualmente integrata da capolavori di altre collezioni, riscuoterebbe un grandissimo successo.
La Fondazione Strozzi, grande speranza per la cultura fiorentina, ha bisogno di mostre che assicurino qualità e un buon ritorno economico».
(fn)