Riapre il museo Bardini, oltre 2000 pezzi rari nelle stanze 'blu'. Cinque milioni di euro per il restauro eseguito dal Comune
Oltre 2000 pezzi fra sculture, dipinti e oggetti di arti applicate. 36 cassoni, 190 cornici, 10 camini, 200 dipinti e altrettante sculture. Tutti pezzi ricercati, unici presi in tante parti d'Italia e del mondo. E' la collezione Bardini da oggi perfettamente ricollocata nel 'suo' museo che dopo 10 anni e lunghi lavori riapre al pubblico nella sua dimensione originale. Quella delle stanze blu, quel blu voluto dall'antiquario Stefano Bardini (1854-1922), nelle sue più diverse e speciali tonalità. Oggi il museo, la cui collezione fu donata da Bardini al Comune dopo la sua morte, è tornato a splendere ed è stato presentato dall'assessore alla cultura Eugenio Giani, dalla direttrice dei musei civici Elena Pianea, la direttrice del museo Antonella Nesi, dal presidente dell'Ente Cassa Michele Gremigni e dai sette Lions club di Firenze che hanno contribuito con 30mila euro al restauro del Marzocco che dal Museo San Marco dov'era custodito (prima si trovava all'ingresso di Palazzo Vecchio) ora sarà visitabile al Bardini insieme all'originale del Porcellino eseguito da Pietro Tacca. In tutto 5milioni 248mila e 500euro di cui 3milioni e 700mila finanziati dal Comune, 879mila circa dalla Regione e 618mila dall'Ente Cassa.
"Questo è un giorno importante per la città - ha detto il sindaco Leonardo Domenici- che si riappropria di uno spazio di grande valore, uno scrigno di autentici tesori. La riapertura del Bardini era un obiettivo di questa amministrazione e ora finalmente ce l'abbiamo fatta".
L'attuale allestimento segue il progetto originale voluto dal suo fondatore che dispose le opere per genere secondo un canone estetico e scenografico. Una sala a piano terra è dedicata all'esposizione di opere d'arte provenienti dalle collezioni comunali ed entrate a far parte del museo dopo la morte di Bardini. Fra gli oggetti più interessanti il 'Diavoletto' del Giambologna. Fra le opere raccolte da bardini ci sono i capolavori come la 'Carità' di Tino di Camaino, il 'San Michele Arcangelo' di Antonio del Pollaiolo, 'La Madonna dei Cordai e la Madonna della Mela di Donatello, disegni del Tiepolo, l'"Atlante" del Guercino e pregevoli arti minori come ceramiche, medaglie, bronzetti, tappeti orientali, strumenti musicali, cassoni rari del quattrocento.
"Il museo Bardini - ha detto l'assessore Giani- riapre con due simboli della fiorentinità il Porcellino e il Marzocco collocato dal 1300 in Palazzo Vecchio e che sottolineano come dietro la raccolta di opere d'arte eterogenee, originali, di varia provenienza come è la collezione Bardini, vi è il profondo amore per la città di Firenze che animò sempre nel privato e nel pubblico il lavoro dell'antiquario".
Secondo l'assessore Giani il Bardini è una tappa di un percorso che troverà valorizzazione e sviluppo con l'apertura prevista entro la primavera 2010 della Torre di san Niccolò.
"Tutto il progetto della Rive Gauche - ha proseguito Giani- non avremmo potuto pensarlo se non ci fossimo concentrati in questi mesi sulla riapertura del museo Bardini e sulla possibilità di attrarre curiosità sui bellissimi crocifissi di scuola giottesca e sugli altri unici pezzi custoditi in questo museo".
I lavori curati dalla direzione cultura (servizio belle arti) hanno riguardato la sicurezza, l'agibilità, l'impianto elettrico e meccanico in varie fasi. E' stata rifatta tutta l'impermeabilizzazione, il restauro dello scalone monumentale. , oltre che il piano nobile, il terrazzo, la sale dei bronzi e delle cornici. Oltre alle pareti sono stati recuperati i pavimenti in cotto e tutti i motivi ornamentali sulle pareti
Da domani fino al 10 aprile il museo sarà aperto tutti i giorni dalle 11 alle 17. Durante questa settimana sono organizzati anche una serie di incontri, dibattiti con anche un concerto di musica classica(domenica alle 11). Dopo il 10 aprile il museo sarà aperto il sabato, la domenica e il lunedì sempre dalle 11 alle 17. Entrare costerà 5euro (intero), 4euro il ridotto. (lb)
"Questo è un giorno importante per la città - ha detto il sindaco Leonardo Domenici- che si riappropria di uno spazio di grande valore, uno scrigno di autentici tesori. La riapertura del Bardini era un obiettivo di questa amministrazione e ora finalmente ce l'abbiamo fatta".
L'attuale allestimento segue il progetto originale voluto dal suo fondatore che dispose le opere per genere secondo un canone estetico e scenografico. Una sala a piano terra è dedicata all'esposizione di opere d'arte provenienti dalle collezioni comunali ed entrate a far parte del museo dopo la morte di Bardini. Fra gli oggetti più interessanti il 'Diavoletto' del Giambologna. Fra le opere raccolte da bardini ci sono i capolavori come la 'Carità' di Tino di Camaino, il 'San Michele Arcangelo' di Antonio del Pollaiolo, 'La Madonna dei Cordai e la Madonna della Mela di Donatello, disegni del Tiepolo, l'"Atlante" del Guercino e pregevoli arti minori come ceramiche, medaglie, bronzetti, tappeti orientali, strumenti musicali, cassoni rari del quattrocento.
"Il museo Bardini - ha detto l'assessore Giani- riapre con due simboli della fiorentinità il Porcellino e il Marzocco collocato dal 1300 in Palazzo Vecchio e che sottolineano come dietro la raccolta di opere d'arte eterogenee, originali, di varia provenienza come è la collezione Bardini, vi è il profondo amore per la città di Firenze che animò sempre nel privato e nel pubblico il lavoro dell'antiquario".
Secondo l'assessore Giani il Bardini è una tappa di un percorso che troverà valorizzazione e sviluppo con l'apertura prevista entro la primavera 2010 della Torre di san Niccolò.
"Tutto il progetto della Rive Gauche - ha proseguito Giani- non avremmo potuto pensarlo se non ci fossimo concentrati in questi mesi sulla riapertura del museo Bardini e sulla possibilità di attrarre curiosità sui bellissimi crocifissi di scuola giottesca e sugli altri unici pezzi custoditi in questo museo".
I lavori curati dalla direzione cultura (servizio belle arti) hanno riguardato la sicurezza, l'agibilità, l'impianto elettrico e meccanico in varie fasi. E' stata rifatta tutta l'impermeabilizzazione, il restauro dello scalone monumentale. , oltre che il piano nobile, il terrazzo, la sale dei bronzi e delle cornici. Oltre alle pareti sono stati recuperati i pavimenti in cotto e tutti i motivi ornamentali sulle pareti
Da domani fino al 10 aprile il museo sarà aperto tutti i giorni dalle 11 alle 17. Durante questa settimana sono organizzati anche una serie di incontri, dibattiti con anche un concerto di musica classica(domenica alle 11). Dopo il 10 aprile il museo sarà aperto il sabato, la domenica e il lunedì sempre dalle 11 alle 17. Entrare costerà 5euro (intero), 4euro il ridotto. (lb)