Lettera aperta di Razzanelli ('Firenze c'è') a Giuseppe Englaro
Questo il testo della lettera aperta di Mario Razzanelli, capogruppo di "Firenze c'è", a Giuseppe Englaro:
«Le scrivo a mio nome e di tutti quei fiorentini che hanno vissuto la tragica vicenda legata alla interruzione della vita di sua figlia.
Le opinioni come lei ben sa, erano divise tra favorevoli e contrari.
Ma Lei deve sapere che anche molti dei suoi sostenitori fiorentini non erano d'accordo che le venisse concessa la cittadinanza onoraria di Firenze. Perché, come me, ritenevano che il buonsenso e il rispetto per la morte di Eluana avrebbero dovuto suggerirle di cessare lo spettacolo mediatico orchestrato su questa triste storia. Sarebbe stato suo dovere morale stendere un velo pietoso senza prestarsi ad una campagna politica strumentale, condivisa anche in seconda battuta da Renzi ed i suoi "compagni" di Palazzo Vecchio, in vista delle prossime elezioni amministrative.
Una cittadinanza onoraria può essere data solo se condivisa da tutta la città, non può essere concessa a colpi di maggioranza. Lo richiede l'etica e la democrazia.
Infine, se fossi in lei, l'avrei sicuramente rifiutata perché come padre non potrei avere una onorificenza legata alla morte di mia figlia. Al suo posto non mi sentirei a mio agio passeggiando per le strade di Firenze consapevole che una larga fetta della città mi ha rifiutato come cittadino onorario».
(fn)
«Le scrivo a mio nome e di tutti quei fiorentini che hanno vissuto la tragica vicenda legata alla interruzione della vita di sua figlia.
Le opinioni come lei ben sa, erano divise tra favorevoli e contrari.
Ma Lei deve sapere che anche molti dei suoi sostenitori fiorentini non erano d'accordo che le venisse concessa la cittadinanza onoraria di Firenze. Perché, come me, ritenevano che il buonsenso e il rispetto per la morte di Eluana avrebbero dovuto suggerirle di cessare lo spettacolo mediatico orchestrato su questa triste storia. Sarebbe stato suo dovere morale stendere un velo pietoso senza prestarsi ad una campagna politica strumentale, condivisa anche in seconda battuta da Renzi ed i suoi "compagni" di Palazzo Vecchio, in vista delle prossime elezioni amministrative.
Una cittadinanza onoraria può essere data solo se condivisa da tutta la città, non può essere concessa a colpi di maggioranza. Lo richiede l'etica e la democrazia.
Infine, se fossi in lei, l'avrei sicuramente rifiutata perché come padre non potrei avere una onorificenza legata alla morte di mia figlia. Al suo posto non mi sentirei a mio agio passeggiando per le strade di Firenze consapevole che una larga fetta della città mi ha rifiutato come cittadino onorario».
(fn)