PdL consegna lettera a Englaro e si rifiuta di partecipare alla cerimonia per il conferimento della cittadinanza onoraria

Questa mattina, all'inizio della cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro, i consiglieri del PdL hanno lasciato l'aula del consiglio comunale.
Ad Englaro gli esponenti del centrodestra hanno consegnato una lettera:

Questo il testo della lettera aperta consegnata dai consigliere del PdL a Giuseppe Englaro:

«LETTERA APERTA

Gentile Signor Englaro,

noi, Consiglieri Comunali del Popolo della Libertà, non parteciperemo all'odierna cerimonia con la quale Le verrà assegnata la cittadinanza onoraria di Firenze.
Perché, vede, noi abbiamo rispetto per il dramma personale da Lei vissuto con grande sofferenza, ma non riteniamo che esso possa costituire titolo per l'ottenimento di una cittadinanza onoraria. Tant'è che abbiamo giudicato e continuiamo a giudicare inopportuna, oltre che insensata, la decisione assunta - sia pur a maggioranza - dal Consiglio Comunale. Una decisione, improvvida ed improvvisa, che ha diviso profondamente l'opinione pubblica fiorentina, lacerando le coscienze della nostra comunità. La quale avrebbe senz'altro preferito ritrovarsi unita nell'accogliere un suo nuovo membro.
Per questo avevamo chiesto al Consiglio Comunale di revocare la decisione di concederLe la cittadinanza onoraria. E sempre per questo Le avevamo chiesto di rifiutare tale riconoscimento, invitandoLa a non farsi strumentalizzare da una parte che usa disinvoltamente il Suo nome ed il ricordo della Sua dolorosa vicenda per perseguire finalità di carattere politico.
Lei ha voluto ignorare il nostro appello ed il Consiglio Comunale ha voluto riconfermare la propria scelta.
E così oggi - a distanza di pochi giorni dal voto con cui il Senato ha approvato il disegno di legge sul "fine vita", che, quando diventerà norma operante, impedirà ad altre persone in condizioni simili a quelle della fu Eluana di morire per volontà altrui - il Consiglio Comunale di Firenze Le conferirà la cittadinanza onoraria. E lo farà sulla base di motivazioni non condivise dall'intera città. Compiendo una forzatura che non ha altra spiegazione se non forse quella di voler apportare, con un atto simbolico, il proprio irresponsabile contributo alla campagna di legittimazione dell'eutanasia.
Sappia allora, Signor Englaro, che la cittadinanza onoraria che Lei oggi riceverà sarà una cittadinanza moralmente dimezzata. Priva perciò del valore e del significato che un riconoscimento del genere di solito possiede.

Distinti saluti



Sen. Paolo Amato,
On. Gabriele Toccafondi,
Bianca Maria Giocoli,
Riccardo Sarra,
Stefano Alessandri,
Gerardo Andriulli,
Jacopo Bianchi,
Enrico Bosi,
Jacopo Cellai,
Giovanni Donzelli,
Massimo Pieri,
Marco Stella


Firenze, 30 marzo 2009»







(fn)