Giocoli (FI-PdL): «Oggi nel Salone dei Duecento è andato in scena lo show del presidente Cruccolini»

«Oggi il presidente del consiglio comunale Eros Cruccolini ha veramente esagerato. In primo luogo violando e calpestando il regolamento comunale e, più in generale, stravolgendo il proprio ruolo istituzionale durante la votazione della delibera sugli impianti pubblicitari. Poi nella cerimonia di conferimento della cittadinanza onoraria a Giuseppe Englaro dando vita al 'Cruccolini show'». Lo ha detto Bianca Maria Giocoli, capogruppo di FI- PdL.
«La prima violazione - ha spiegato l'esponente del centrodestra - è stata commessa con la votazione sulla delibera che non aveva il numero legale nonostante il PdL fosse presente in aula: mancavano molti consiglieri di maggioranza non si sa se per scelta o per distrazione, forse per l'ora legale ma tant'è, la votazione non dava esito.
Il regolamento prevede una seconda votazione entro 5 minuti dalla prima proprio per evitare 'giochetti' e 'giochettini' e per dare una continuità allo svolgimento della votazione. Ed ecco che va in scena la 'furbata': Cruccolini si allontana dall'aula, imponendo alla vice Lucia Matteuzzi di non sostituirlo. Perché ha fatto cosi? Perché, nel frattempo, dopo concitate telefonate arrivino trafelati i consiglieri ritardatari che voteranno così, se pur con seri dubbi di legittimità, la delibera».
«Successivamente durante la cerimonia di conferimento della cittadinanza a Englaro - ha proseguito Bianca Maria Giocoli - avviene un vero e proprio show: in un quarto d'ora il pubblico assiste al 'concentrato' del 'Cruccolini/pensiero' che arriva persino a scomodare la guerra in Iraq che francamente con la povera Eluana proprio "non ci azzecca".
Ma la cosa grave è che molti consiglieri di maggioranza, chi con prese di posizioni chiare con comunicati stampa chi storcendo la bocca in consiglio e nei corridoi, ha dissentito da questo 'imbarazzante' presidente del consiglio comunale. Un presidente che è arrivato persino a offenderli, supportato da una claque da stadio. Un presidente inopportuno e inadatto fino alla fine del mandato a ricoprire un ruolo istituzionale cosi alto.
Noi, purtroppo come sempre inascoltati, lo avevamo e lo abbiamo sempre detto». (fn)