I ragazzi disegnano i musei, via al progetto del Quartiere 1. Da gennaio a maggio i bambini interpreti delle opere d'arte
Dare opportunità ai bambini di conoscere le collezioni dei musei ma anche la possibilità di reinterpretarle attraverso l’uso di colori, pastelli, acquerelli, pongo, plastilina ed altri materiali. Il progetto per i ragazzi della scuola primaria si chiama “I ragazzi disegnano i musei” è ideato dalla commissione cultura del Q1 in collaborazione con I Musei Civici Fiorentini e sarà realizzato da gennaio a maggio (ma già a novembre e dicembre sono previste visite guidate preliminari per gli insegnanti, tenute dalle curatrici dei diversi musei).E’ il primo progetto che prevede l’ingresso “ creativo” dei bambini nei musei cittadini, che offra loro l’opportunità di vivere i musei in maniera artistica autonoma attraverso una visione e una reinterpretazione delle opere d’arte esposte. Le attività saranno svolte con la partecipazione del Museo dei Ragazzi e si svolgeranno al Museo di Palazzo Vecchio (Donazione Loeser), al Museo Stefano Bardini, alla Fondazione Salvatore Romano e alla Cappella Brancacci.
«L' amore per l’arte è amore per il bello ed è per questo che è importante educare il nostro gusto fin da piccoli – ha sottolineato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi – lo dice anche la dichiarazione universale dei diritti umani del 1948 che ‘l' arte è per tutti’. Anche per i bambini, dunque. Centrale per risvegliare l’interesse dei ragazzi, che sono sempre molto ricettivi, è stimolare un’esperienza sensoriale con l’ opera d' arte. Tutto per gioco, naturalmente – ha aggiunto l’assessore – è questo il segreto per portare un bimbo ad un museo e vederlo uscire sorridente, contento, pronto a tornarci con entusiasmo e curiosità. Questo progetto nasce proprio sulla base di questo principio. Si tratta di un'occasione interessante per coinvolgere i bambini, guidarli alla scoperta dell' arte attraverso veicolo confidenziale, come quello lavorare sui colori e sulle tecniche materiali che hanno portato al risultato finale. A questa età è fondamentale, oltre all' esposizione delle opere, attivare laboratori e momenti di incontro, per garantire ai nostri ragazzi di creare, inventare, capire e sperimentare».
«Capire che cos’è l’arte – ha concluso Rosa Maria Di Giorgi - è una preoccupazione dell' adulto. Capire come si fa a farla è invece un interesse autentico del bambino».
Il museo diventa così un luogo amico, in cui si può disegnare, plasmare, come a casa, in cui ci si può divertire e allo stesso tempo diventare consapevoli del passato. I quadri, le sculture, i collage, le scenografie, create dai bambini verranno esposti e sarà interessante riuscire a “ vedere” con occhi infantili e a “pensare” un nuovo modo per avvicinarci alle opere d’arte. “Si tratta – ha detto il presidente del Quartiere 1 Stefano Marmugi- di un progetto importante in cui un patrimonio civico come i musei si apre alla scuola per promuovere una dimensione di fruizione locale, per valorizzare il legame tra bambini e territorio, per sensibilizzare i più piccoli alle loro radici culturali. Molte delle opere d’arte più importanti sono esposte nel nostro quartiere ed è giusto mettere i più piccoli nella condizione di usufruirne”. Sull’importanza dell’aspetto ludico e giocoso ha posto l’attenzione la presidente della commissione cultura del Q.1 Ornella Grassi : “L’idea – ha aggiunto la presidente Grassi- è quella di far vivere ai bambini i musei come fossero a casa propria, di prendere possesso degli spazi non tralasciando le famiglie, perché il progetto include anche loro e i bambini stranieri che possono conoscere origini e storia di un paese in cui abitano, vivono e studiano”.
Le proposte di lavoro sono diversificate per ciascun museo, sia nel riferimento alle tipologie di opere sia nel linguaggio artistico: al Museo Bardini la visita animata si concentrerà sulle numerose figure di animali reali e fantastici presenti nella collezione e sarà seguita da un laboratorio plastico intorno al celebre Porcellino. A Palazzo Vecchio-Donazione Loeser lo sguardo si poserà sugli elementi di decorazione e di intaglio delle cornici per poi modellare dettagli vegetali e animali che comporranno una grande cornice-installazione in rilievo. Nella Cappella Brancacci in Santa Maria del Carmine si potrà creare una vera e propria ambientazione architettonica e prospettica delle storie con l'ausilio di silhouette e piccole scenografie; mentre i curiosi personaggi della Fondazione Romano (adiacente la chiesa di Santo Spirito) daranno vita a libri d'artista collettivi, che restituiranno ai protagonisti del museo le loro lontane origini in un gioco di realtà e immaginazione.
Come ricordo dell'esperienza ai bambini sarà consegnata una cartolina artistica di un'opera del museo, con ulteriori suggerimenti di lavoro. A conclusione del progetto una selezione degli elaborati sarà esposta all'interno delle diverse sedi e anche le famiglie saranno invitate La partecipazione al progetto è gratuita. (lb-fn)