Il riciclo diventa arte
Firenze mette in mostra i suoi studenti creativi. Li ospita il chiostro del museo ‘Firenze come’era’, in via dell’Oriolo, con le loro installazioni di arte povera, realizzate con materiali di riciclo. Da oggi fino a domenica i cittadini potranno ammirare gli ‘arredi’ inventati dai giovani che per alcuni mesi hanno partecipato al progetto ‘3R x 0 Rifiuti’, inseriti nello spazio Network Città Riciclante.
«Si tratta – ha spiegato l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi che questa mattina ha inaugurato l’esposizione - del primo tentativo sperimentale di mettere a regime il sistema per l’educazione ambientale nella zona sociosanitaria fiorentina, così come ipotizzato nel primo forum cittadino per l’educazione ambientale, tenutosi a fine aprile 2009. La rete dei soggetti coinvolti è costituita da numerose scuole di ogni ordine e grado, da un gruppo di associazioni e cooperative, da partner istituzionali, in particolare diversi settori e servizi del Comune di Firenze costituitisi in coordinamento insieme ai quartieri e coordinati dal nodo di gestione presso l’assessorato all’educazione». L’iniziativa, che rientra nel programma del ‘Festival della creatività’, ha permesso di arredare il chiostro in via dell’Oriolo con angoli di incontro e di conversazione allestiti con materiali di riciclo: vecchi pneumatici, scarti di motori, panchine rugginose, trasformati in divani e poltroncine e addirittura in una fontana. Ma sono tanti altri gli allestimenti e le installazioni prodotte grazie al riuso.
«La filosofia – ha aggiunto Rosa Maria Di Giorgi – è sostanzialmente quella di pensare ad un ambiente urbano, cercando di sostituire il degrado con un modo di vivere diverso, il più possibile in sintonia con l' ambiente. Reinventare materiali di riciclo e di scarto per dare vita ad oggetti di uso quotidiano a basso impatto ambientale, senza comunque scordarsi, visto che convogliamo i giovani delle nostre scuole, di condire il tutto con una certa ironia e giocosità».
«La città che diventa più bella e vivibile – ha concluso l’assessore – passa anche attraverso l’educazione ambientale dei cittadini, volta a modificarne i gesti quotidiani. Partendo dal concetto di rifiuto come materiale, anche il design e l’architettura possono partecipare al cambiamento di rotta, proponendo soluzioni pratiche per un uso appropriato del territorio e delle sue risorse». (fn)