Roselli, Badò e Tirelli (PdL): "Solidarietà al preside del Michelangelo Primerano"

Questa la dichiarazione del Consigliere del Pdl Emanuele Roselli, del Coordinatore Cittadino della Giovane Italia Firenze Andrea Badò e del Vice Coordinatore Provinciale vicario Alberto Tirell.

“Solidarietà al Preside del liceo classico Michelangelo, per aver preso una posizione netta contro i gesti irrispettosi dei locali scolastici avvenuti durante l'occupazione dell'istituto parte degli occupanti della sua scuola, e per il diritto allo studio richiesto dalla maggior parte degli studenti. Solidarietà che ci auguriamo venga espressa anche dalle forze politiche e istituzionali.
Rinnoviamo il nostro appello ai presidi delle scuole fiorentine, perché anche loro come Primerano possano garantire il rispetto del diritto allo studio nelle proprie scuole. È legittimo contestare scelte che non si condividono, ma ciò non deve andare a danneggiare gli ambienti pubblici che sono pagati con i soldi di tutti, soprattutto quando a portare avanti la protesta è una netta minoranza degli studenti. E' paradossale che chi protesta invocando maggiore risorse per la scuola si renda poi protagonista di atti vandalici che richiedono la spesa di ulteriori soldi.
E’ tuttavia da constatare che certa parte della sinistra, pur inesistente nei sondaggi, si illude di aumentare il proprio consenso nel mondo della scuola, scendendo in piazza a cavalcare queste proteste, dando così voce a quella minoranza confusionaria e spesso intollerante, a discapito della maggioranza più civile e silenziosa. La realtà è che nei fatti i professori hanno sostituito gli operai come zoccolo duro dell'elettorato di sinistra. Quello che si chiede è, però, di tornare a toni responsabili per non alimentare quel clima d'odio che, come abbiamo visto nei giorni scorsi, può portare a scontri violenti e irrazionali.
La scuola italiana ha bisogno di ripartire da una responsabilità personale che nessuna normativa e nessun stanziamento economico potrà mai sostituire o bypassare. Ci auguriamo che, pur nel rispetto delle opinioni differenti, si abbia la consapevolezza di questa urgenza educativa che riguarda ognuno, professori e studenti, a prescindere dal proprio orientamento politico”.

(fdr)