Sakineh, unanimità del consiglio per salvare questa donna dalla pena di morte
Il consiglio comunale all’unanimità ha votato un ordine del giorno proposto dalla consigliera e presidente della commissione pari opportunità Maria Federica Giuliani (Pd) per salvare Sakineh e per esercitare ancora tutte le pressioni possibili per evitare l’esecuzione di questa donna. L’ordine del giorno sottoscritto da tutti i capigruppo di Palazzo Vecchio invita il sindaco a inviare l’odg approvato “alle rappresentanze diplomatiche presenti in Italia, dei paesi i cui ordinamento prevedono ancora la pena di morte, ad aderire alle iniziative che a livello nazionale ed internazionale saranno promosse contro la pena capitale”
La presidente della commissione pari opportunità Giuliani ha sottolineato come “ tutti i membri della commissione pari opportunità abbiano mostrato grande sensibilità verso questo tema e sempre si sia voluto tenere alta l’attenzione su Sakineh per scongiurare la condanna di questa donna, ma anche per scongiurare l’abolizione non solo di questo tipo di pena così barbara, ma anche di tutte le altre forme di pena di morte in quei paesi che ancora la prevedono . La morte – ha detto Maria Federica Giuliani- non può mai essere vista come una forma di giustizia perché le esecuzioni capitali rappresentano il fallimento della giustizia stessa”.
L’orine del giorno approvato oggi sottolinea anche che “la Regione Toscana ha aderito con convinzione alla giornata mondiale contro la pena di morte e che la Toscana nel lontano 30 novembre 1786 fu il primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte”. (lb)
Sia allega l’ordine del giorno:
ORDINE DEL GIORNO
Proponente: M.Federica Giulian, S.Agostini, F.Bonifazi
Oggetto: giornata mondiale contro la pena di morte.
IL CONSIGLIO COMUNALE DI FIRENZE
CONSIDERATO CHE in Europa si è celebrata ieri la giornata mondiale contro la pena di morte, istituita nel 2007 e da allora ripetuta ogni 10 ottobre, ricordata da migliaia di persone in ogni parte del mondo;
CONSIDERATO che la Regione Toscana ha aderito con convinzione alla giornata mondiale contro la pena di morte, Toscana che, è bene ricordarlo, nel lontano 30 novembre 1786, e dunque ai tempi del Granducato, fu il primo Stato nel mondo ad abolire la pena di morte;
VALUTATO importante che negli ultimi dieci anni si sia assistito ad una diminuzione dei Paesi mantenitori della pena capitale che nel 2007 erano ben 49;
CONSIDERATO che il 2009, ha visto Paesi come la Cina eseguire circa 5000 pene capitali e insieme a Paesi come l’Iran e l’Iraq assegnare al continente Asia il terribile primato delle condanne capitali;
VISTO che l'Iran è il solo paese al mondo ad effettuare lapidazioni, (la pena imposta per certi tipi di crimini dalla sharia, la legge religiosa che l'Iran ha adottato dopo la rivoluzione islamica del 1979) e che dal 2006 ad oggi, questa pratica è stata ripetuta almeno una volta all'anno per un totale di sei esecuzioni (cinque uomini e una donna), l'ultima delle quali nel marzo del 2009;
RITENUTA una crudeltà inaudita mantenere ancora oggi nel 2010, la pena di morte ed in particolare quella per lapidazione, nonostante tutti gli appelli, le manifestazioni, le mobilitazioni internazionali di governi e dell’opinione pubblica;
RICHIAMATO il recente verdetto che ha condannato alla lapidazione per adulterio e concorso in omicidio, la quarantatreenne iraniana Sakineh, condanna prima sospesa da Teheran per la straordinaria mobilitazione internazionale e poi trasformata in condanna a morte per impiccagione, che riporta alla ribalta delle cronache una pratica terribile e incivile che non può in alcun modo essere accettata o giustificata.
RICHIAMATO il fatto che l’atroce morte per lapidazione resta in vigore, sia per donne che per uomini, quale sanzione penale, come ricorda Amnesty International, in altri luoghi come l’Arabia Saudita, gli Emirati Arabi Uniti, il Pakistan, il Sudan, lo Yemen, l’Afghanistan, la Somalia e la Nigeria.
RICHIAMATO che l’Europa ha messo fino dalla sua nascita al bando la pena di morte, che la Convenzione Europea dei diritti dell’uomo contiene ed enuncia i diritti fondamentali e vede infatti fra questi il diritto alla vita e alla libertà e che per assicurarne il rispetto è stata istituita ed ha sede a Strasburgo, la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo.
VISTO che l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite prevista a dicembre voterà un nuovo documento contro la pena capitale, una nuova Risoluzione per la Moratoria Universale delle esecuzioni capitali.
Il consiglio comunale di Firenze
RITENUTO che l’abolizione della pena di morte significa riconoscere la dignità inerente ad ogni essere umano, i sui diritti eguali e inalienabili accettando allo stesso tempo l’incoerenza e la fragilità umana, applicando la giustizia nel suo significato più alto.
RITENUTO che la morte non possa mai essere vista come una forma di giustizia, perché le esecuzioni rappresentano il fallimento della giustizia stessa;
VISTO come la città di Firenze abbia sempre manifestato in varie forme il ripudio della pena di morte sia con l’approvazione di documenti che con azioni dimostrative, l’ultima delle quali si è svolta a favore di Sakineh;
INVITA IL SINDACO
1) ad inviare il presente ordine del giorno alle rappresentanze diplomatiche, presenti in Italia, dei Paesi i cui ordinamenti prevedono ancora la pena di morte;
2) ad aderire alle iniziative che a livello nazionale ed internazionale saranno promosse contro la pena capitale;
3) ad esercitare ancora tutte le pressioni possibili per evitare l’esecuzione di Sakineh
Firenze, 11 ottobre 2010