Sollicciano, De Zordo (Puc): "Dopo la messa in mora, anche il Comune faccia la sua parte"
"Finalmente adesso qualcosa si sta muovendo per migliorare le condizioni di vita dei detenuti e delle detenute di Sollicciano". E' il commento di Ornella De Zordo di perUnaltracittà alla notizia della messa in mora dell'amministrazione penitenziaria del carcere decisa dal magistrato di sorveglianza Stefano Tocci che ha rilevato nel dispositivo come non siano rispettate le norme a partire dal sovraffollamento, dalle condizioni igenico-sanitarie fino alle attività educative e di sostegno psicologico.
"Eppure - continua De Zordo - applicando le normative vigenti si potrebbe intervenire da subito sui gravi problemi che assillano i detenuti, agendo in particolare sulle misure alternative. Uno studio del Dipartimento Amministrazione Carceraria ha dimostra ad esempio che nell’arco di sette anni dalla liberazione il tasso di recidiva di chi ha usufruito delle misure alternative è pari al 19%, mentre per chi ha scontato la pena in carcere è del 68%. Per ottenere le misure alternative bisogna però intervenire su più fronti; e qui anche il Comune è chiamato a fare la sua parte. E' per questo che in collaborazione con la rete "Voci dal carcere" perUnaltracittà ha presentato una mozione, poi approvata all’unanimità dal Consiglio Comunale del 30 novembre 2009, che impegnava il Sindaco e la Giuntaa fare passi concreti, quali:
- verificare puntualmente delle condizioni igienico sanitarie della struttura, attraverso la ASL e la Società della Salute, per quanto riguarda in particolare le condizioni di vita dei detenuti e delle detenute nel rispetto delle norme contenute nel Regolamento di esecuzione dell’ordinamento Penitenziario (D.P.R. 230/2000),
- riferire alla IV Comm.ne lo stato di attuazione del passaggio della Sanità Penitenziaria al S.S.N.le in applicazione della legge 419/98, del d.l. 230/99 e del DPCM del 19 marzo 2008,
- intervenire con decisione sulle politiche di reinserimento, individuando anche strutture idonee all’accoglienza dei detenuti e delle detenute in permesso e ammessi alle misure alternative alla detenzione, come pure per sistemazioni anche temporanee al momento di fine pena.
Non ci risulta che la Giunta abbia dato compiutamente seguito a questi indirizzi del Consiglio, specialmente per quanto riguarda le strutture che permettano di usufruire di permessi e misure alternative. Che cosa aspetta a fare quel che le compete per migliorare le condizioni di vita all'interno del carcere di Sollicciano? Oggi è più che mai importante procedere nella direzione indicata dal Consiglio”.
(fdr)