Giovane Italia e Casaggì Firenze: "Corteo di domani figlio di strumentalizzazioni da parte della sinistra"
“Come ogni anno, puntuale e senza ritardi, va in scena il corteo anti-Gelmini col quale la sinistra radicale cerca di portare in piazza qualche studente contro l’operato del governo”. Così dichiara Francesco Torselli, dirigente nazionale di Azione Giovani – Giovane Italia e consigliere comunale del PdL.
“Quella di domani - prosegue Torselli - sarà l’ennesima passerella politica, manovrata a dovere da chi ha il compito di rinfocolare lo scontento verso l’operato del governo nazionale. Ogni anno si spacciano per partecipate ed aperte a tutto il mondo studentesco delle manifestazioni che, in realtà, sono nate e organizzate da una parte politica precisa e quest'anno addirittura sponsorizzate dall'amministrazione comunale”.
“Le argomentazioni portate avanti dalla sinistra antagonista – spiega Marco Scatarzi, responsabile di Casaggì Firenze – sono intrise di retorica a buon mercato: molti dei tagli all’istruzione non rientrano nella riforma Gelmini, ma fanno parte della legge 133/98; in merito ai ricercatori va ribadito quanto questa riforma aiuti questi ultimi, prevedendo le 250 ore e mettendo finalmente in evidenza le inadempienze di quei baronati che per troppo tempo hanno goduto di tripli incarichi delegando ai loro sottoposti la gran parte del lavoro. Va ricordato inoltre l’incentivo agli atenei virtuosi, il Fondo per il Merito che eliminerà le differenze di reddito a faciliterà l’accesso allo studio per i meno abbienti; l’identità portata come obiettivo primario di ogni programma educativo. Quella della totale privatizzazione degli istituti scolastici e delle università è infine una informazione errata: non solo si tratta di una falsità, ma si dimentica che nella stragrande maggioranza dei paesi europei buona parte della ricerca è finanziata dai privati, che aiutano lo Stato. La totale privatizzazione della didattica è una cosa completamente diversa. Quello della destinazione dei finanziamenti e della qualità di questi ultimi è, casomai, un problema da sollevare. Resto convito che i tagli non siano mai una scelta facile e che necessariamente possano produrre critiche e dissensi, ma è altrettanto vero che non ci si possono ricamare sopra delle strumentalizzazioni fin troppo palesi”.
“Quelli sollevati dalla sinistra antagonista – aggiungono Torselli e Scatarzi – sono problemi che non possono essere imputati al governo di centrodestra. Problemi che sentiamo nostri e che anche la destra identitaria e sociale combatte da sempre: l’omologazione, l’individualismo sfrenato, la mancanza di spazi per i giovani, il culto del successo. Argomentazioni valide, che però stonano in bocca a chi, allo stesso tempo, inneggia al materialismo materialista ed è imbevuto di quella subcultura economicista e progressista che da quel filone di pensiero prende le mosse. Non è colpa del Ministro Gelmini se il capitalismo impone ritmi insopportabili, se gli squilibri planetari non permettono una equa distribuzione dei beni o se l’effetto serra minaccia l’ecosistema. Portare in piazza la gente contro un governo ed elaborare una critica globale a questo modello sociale ed economico è piuttosto comodo. Tre anni fa, quando governava Prodi ed il mondo aveva esattamente la medesima impostazione, nelle piazze non si vedevano le bandiere rosse e nessuno si sognava di accusare l’allora ministro dell’istruzione Fioroni per le guerre preventive nel Medioriente o le discriminazioni razziali nel Sud Africa. E’ una questione di buon senso. Crediamo giusto e doveroso che si scenda in piazza, anche contestando il governo se necessario, ma a patto che vi siano rivendicazioni e soluzioni alternative e credibili”.
“La destra giovanile – concludono Torselli e Scatarzi – ha già lanciato una campagna di aggregazione in ogni istituto fiorentino. Nella scorsa settimana trentatre scuole sono state raggiunte dai nostri militanti e quasi ovunque si sono creati dei nuclei attivi, che si preoccuperanno di fare controinformazione nel corso di questo anno scolastico. Nelle prossime settimane proseguiremo con assemblee a tappeto, riunioni, volantinaggi ed affissioni, perché il monopolio del mondo studentesco non appartiene a chi lo utilizza demagogicamente per le proprie convenienze politiche”.
(fdr)