Università, l'assessore Giachi: "Condividiamo con gli studenti la protesta contro la riforma"

Stamani a Santa Verdiana assemblea organizzata dalla facoltà di Architettura

Si è tenuta stamani al Chiostro di Santa Verdiana la “Giornata di mobilitazione per la difesa dell’Università pubblica” promossa dalla facoltà di Architettura dell’Ateneo fiorentino. Una iniziativa che ha visto la partecipazione di studenti, ricercatori, docenti e dei rappresentanti delle istituzioni: fra loro l’assessore all’Università Cristina Giachi, che è intervenuta sottolineando l’importanza dell’assemblea, della protesta in atto e dei suoi obiettivi. “E’ molto importante essere qui oggi, insieme, per condividere con voi studenti il senso di una protesta che deve essere di tutti coloro che tengono all’Università pubblica, e non dei soli ricercatori” ha detto l’assessore, che ha ricordato come il rifiuto degli stessi ricercatori di tenere i corsi “non significhi sottrarsi ai propri doveri, poichè non sono tenuti a svolgere attività didattica. I ricercatori vogliono incidere su una prassi che ha visto sostituire con docenti sottopagati il bisogno di nuovi professori”. Secondo Cristina Giachi con l’assemblea di stamani “siamo di fronte alla condivisione della protesta da parte di tutto il corpo docente: vorrei, come assessore all’Università del Comune di Firenze, invitare tutti gli studenti a condividere le ragioni di preoccupazione e di sconcerto di fronte a un disegno di legge che non rappresenta una riforma del sistema dell’Università, e che, abbinato a una politica sconsiderata di tagli indiscriminati, finisce per ipotecare pesantemente il destino dell’Università”. “Vi è bisogno di una vera riforma – ha ribadito l’assessore - che rimetta al centro la selezione severa ed equa in entrata (con l’introduzione del numero chiuso ai concorsi di idoneità nazionale), la valutazione della produzione scientifica per gli avanzamenti di carriera, che non contempli la precarizzazione infinita della ricerca. E c’è bisogno di un’assunzione di responsabilità, perché l’autonomia non è stata usata sempre bene dalle Università”. Per Cristina Giachi “a giustificazione della politica dei tagli si invoca la crisi economica, ma i tagli sono cominciati prima e, in ogni caso, la crisi non ha impedito di incidere sul debito pubblico per altri scopi, in passato come oggi”. “Il nostro è anche un problema culturale: l’Università non è mai avvertita come una priorità per il paese, e invece lo è. L’Università e la Ricerca sono il motore di ogni sviluppo e definanziarle in momenti di crisi significa spengere i motori nel bel mezzo di una virata pericolosa”.
“A voi studenti – ha concluso l’assessore - vorrei dire che l’Università pubblica è anche l’unico posto nel quale potrete avere la possibilità di considerarvi uguali tra voi, di decidere cosa fare delle vostre vite. La scuola, l’università sono i luoghi dell’eguaglianza e della mobilità sociale: sono tra i nostri beni più preziosi, e mentre il PD sta combattendo la battaglia parlamentare sul disegno di legge, noi dobbiamo tutti insieme far sentire la nostra voce”.

(ag)