67° anniversario del bombardamento di Campo di Marte, questa mattina la solenne commemorazione
E’ stato ricordato questa mattina, con una cerimonia solenne, il 67° anniversario del bombardamento di Campo di Marte che, il 25 settembre 1943, causò 215 vittime civili. In via Mannelli, all’angolo con via Sarpi, erano presenti il presidente del Quartiere 2 Gianluca Paolucci, l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, l’assessore provinciale all’istruzione Giovanni Di Fede, il sindaco di Pomezia Enrico Fusco, l’assessore alla cultura di Pomezia Stefano Arciero, rappresentanti delle associazioni partigiane e della Resistenza nonché delle forze armate e una folta delegazione di studenti delle scuole del quartiere.
Durante la commemorazione c’è stata anche la consegna di una lapide ritrovata a Pomezia Terme (Roma) e che riporta i nomi di alcuni giovani che lavoravano e vivevano a Firenze e che rimasero uccisi nel bombardamento di Campo di Marte. Le persone alle quali si riferisce la lapide erano dipendenti della fabbrica ‘Bondi’ che allora aveva sede a Firenze. La lapide era stata trovata a Pomezia da alcuni cittadini e consegnata all’amministrazione comunale della città.
«Commemoriamo il ricordo di quel terribile giorno – ha sottolineato l’assessore Di Giorgi – per educare soprattutto i giovani ai valori della pace. Non è mai superfluo richiamare quelle vicende tragiche, quel sanguinoso conflitto mondiale, che oltre mezzo secolo fa hanno portato tanti lutti in Europa e nel nostro Paese. Ma non basta solo il ricordo: dobbiamo partire proprio da quell’immane catastrofe per non dimenticare i tanti conflitti, alcuni anche vicini all’Italia, che ancora dilanino il mondo».
«Comprendere la genesi ed i motivi di queste nuove guerre – ha proseguito Rosa Maria Di Giorgi - molte delle quali combattute per garantire equilibri economici e dittature, è fondamentale per il nostro futuro di cittadini consapevoli dell’importanza della fratellanza tra i popoli. Ricordare, dunque, per conoscere meglio il presente e lavorare per un futuro migliore».
Il parroco della chiesa del Sacro Cuore ha benedetto la lapide, sul quale è incisa la frase: «la loro memoria resti monito delle future generazioni dell’orrore della guerra, vera nemica dell’umanità».
Il bombardamento di 67 anni fa, che mirava all’importante nodo ferroviario della stazione di Campo di Marte, fu una tragica e inevitabile conseguenza della guerra voluta dal fascismo e segnò l’inizio del tremendo periodo che si concluse nell’agosto del 1944 con la Liberazione di Firenze. (fn)