Fipark, Stella e Alessandri (PdL): "Bene lo stop all'aumento delle tariffe. Ora il piano industriale. Ma il sindaco aveva votato la delibera per gli aumenti?"
“Ci volevano due semplici consiglieri comunali di centro destra per avere un po' di buon senso da parte di questa amministrazione. Riteniamo una decisione positiva il blocco dell'aumento delle tariffe da parte di Firenze Parcheggi, ora però ci venga proposto un piano industriale serio”. Questa la dichiarazione dei consiglieri del PdL Marco Stella e Stefano Alessandri.
“L'aumento delle tariffe serviva per coprire il buco di bilancio che nel 2009 ammonta ad un 1milione e 400mila euro: ora cosa farà la società per risanare i bilanci? – hanno aggiunto i due consiglieri di centrodestra –. Siamo in attesa di un vero piano industriale che indichi le scelte precise per il futuro di questa società; ad oggi nessuno ci ha proposto un piano industriale perlomeno triennale, che individui le linee guida per far uscire Firenze Parcheggi da perdite sicure.
A quanto ammonterà la perdita nel 2010? Qual è il trend dei primi sei mesi? Sono domande alle quali nessuno sa dare una risposta e come al solito saranno i fiorentini a pagare.
Rimaniamo sorpresi, inoltre, nell'apprendere dal comunicato stampa che abbia contribuito allo stop dell'aumento delle tariffe la sollecitazione del sindaco Renzi. Ma non era forse una delibera votata dalla giunta in data 27 luglio a dare il via libera all'aumento? Come avrà votato Renzi in quella delibera? Non possiamo pensare che venga approvata una delibera così importante senza prima aver consultato il sindaco; la sollecitazione è quindi una sfiducia nei confronti dell'assessore che ha proposto la delibera? O forse il sindaco ha visto dei sondaggi dove i fiorentini non gradivano l'aumento delle tariffe?”.
“Siamo comunque soddisfatti di aver svolto come sempre il nostro ruolo di controllo ed aver contribuito a non far aumentare le tariffe che avrebbero penalizzato i fiorentini in un momento di crisi come questo” hanno concluso Stella e Alessandri.
(fdr)