La consigliera Giocoli replica al capogruppo del PdL: «Non sono un'appestata. La reazione maleducata dettata dal fatto che ho toccato un nervo scoperto, cioè la sua incoerenza»
«Non sono un’appestata. Mi sorprende che Giovanni Galli, che ricopre un ruolo delicato nelle istituzioni ed è il capogruppo del PdL, non abbia colto il senso politico della mia comunicazione in consiglio comunale». Così la consigliera Bianca Maria Giocoli replica alle dichiarazioni di Giovani Galli, intervenuto nella seduta di questo pomeriggio dell’assemblea di Palazzo Vecchio.
«Probabilmente – ha aggiunto – la reazione è stata dettata dal fatto che ho toccato un nervo scoperto, cioè la sua incoerenza. Coda di paglia, immagino. Il non volere più sedersi accanto a me, nei banchi del consiglio comunale, è un gesto comunque assolutamente fuori luogo e maleducato. Forse, ancora di più, è la conferma che non e adatto al ruolo: gli interessa solo il palcoscenico».
«Oggi non l’aveva e se lo è creato trattandomi, appunto, come un’appestata – ha proseguito Bianca Maria Giocoli - e questo dovrebbe essere il capogruppo del PdL? Basta con il divismo. Se i valori ideali hanno bisogno della politica, la politica ha bisogno dei valori ideali. Questo è un buon motto per continuare a lavorare, all’opposizione di questa maggioranza. Io ho avuto il coraggio di fare una scelta. Nell’interesse dei valori che mi guidano da quando sono in politica. Qualcun altro manda solo segnali: di resa, di pavidità e, adesso, anche di maleducazione e cattivo gusto». (fn)