Premiata in Palazzo Vecchio Jacqueline Lohou Oble, ex ministro della Giustizia della Costa d'Avorio
La presidente della commissione pace Susanna Agostini ha incontrato, questa mattina in Palazzo Vecchio, Jacqueline Lohou Oble, ex ministro della Giustizia e prima donna candidata alle presidenziali della Repubblica della Costa d’Avorio in programma a ottobre.
Nella Sala Degli Otto il presidente della ‘Scuola per l’arte della gioielleria’ Massimo A.G. Campaioli ha consegnato a Jacqueline Lohou Oble il Premio Perseo.
Erano presenti il vicepresidente del consiglio comunale Salvatore Scino, il vicepresidente della commissione pace Alberto Locchi, i consiglieri Caterina Biti, Bianca Maria Giocoli, Massimo Pieri e la presidente della commissione pari opportunità Maria Federica Giuliani.
«E’ stata l’occasione – ha spiegato la presidente della commissione pace – per consegnarle anche la risoluzione approvata dal consiglio comunale l’8 marzo 2010 che impegna il sindaco ad “attivarsi presso la comunità internazionale per l’assegnazione alle ‘Donne Africane’ del Premio Nobel per la pace nell'anno 2010’ e per far conoscere, valorizzare e proporre come esempio il suo impegno, tanto importante per la crescita dell'Africa».
«In questo momento – ha ricordato Susanna Agostini - la Costa d’Avorio è uscita dalla guerra e anche i bambini-soldato hanno posato le armi. Ora è il momento di consolidare e ricostruire. Auspichiamo che Jacqueline Lohou Oble possa guidare questo Paese così importante per le opportunità di benessere e sviluppo economico che potranno aprirsi a breve. Nei primi punti del suo programma ha messo il sostegno alle giovani donne e per la formazione scolastica e lavorativa di tutta la popolazione».
«Dopo le elezioni del 31 ottobre – ha concluso – ci ricontatteremo per raggiungere l’obiettivo del Premio Nobel alle donne africane ed approfondire il percorso per la ricostruzione democratica della Costa d’Avorio». (fn)
Questo il testo della risoluzione approvata dal consiglio comunale nella seduta dell’8 marzo 2010:
CONSIGLIO COMUNALE
Risoluzione n. 00220-10 approvata dal Consiglio Comunale
nella seduta dell’8 marzo 2010
“Impegno del Comune di Firenze per assegnare il Premio Nobel per la Pace 2011 alle Donne Africane”
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto la proposta promossa dal CIPSI, coordinamento di 42 associazioni di solidarietà internazionale, e da Chi Ama l'Africa, nata in Senegal a Dakar durante il seminario internazionale per un "nuovo patto di solidarietà tra Europa e Africa" svoltasi dal 28 al 30 dicembre 2008, per riconoscere e valorizzare il ruolo delle donne in Africa e "dare loro il premio Nobel per la Pace 2010";
Considerato il ruolo crescente che le donne africane hanno acquisito nella vita quotidiana dell'Africa dove sono protagoniste e trainanti sia nei settori della vita quotidiana che nell'attività politica e sociale: reggono l'economia familiare nello svolgimento di quell'attività di economia informale, che permette ogni giorno, anche in situazioni di emergenza, il riprodursi del miracolo della sopravvivenza;
Rilevato che Le donne africane hanno nell’economia nei loro paesi dove da decenni sono protagoniste nella microfinanza: dalle storiche tontine dell'Africa occidentale, fino alle forme più elaborate di microcredito in tutte le parti dell'Africa. Microcredito che ha permesso la nascita di migliaia di piccole imprese. Le donne africane sono capaci nell’organizzazione della gestione dell'economia attraverso migliaia di cooperative che mettono insieme donne impegnate nell'agricoltura, nel commercio, nella formazione, nella lavorazione di prodotti agricoli;
Considerato inoltre che le donne africane stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella definizione e nella ricerca di forme autoctone di sviluppo economico e sociale, attraverso l'organizzazione capillare delle attività economiche e sociali nei villaggi;
Considerato che le donne in Africa stanno svolgendo un ruolo sempre crescente nella difesa della salute, soprattutto contro il morbo dell'HIV e della malaria: Sono loro che svolgono spesso formazione sanitaria nei villaggi; Sono gruppi organizzati di donne che si stanno impegnando contro pratiche anche tradizionali come l'infibulazione e la mutilazione genitale;
Considerato in fine che sono le donne africane che riescono a organizzarsi per lottare per la pace, e a mantenere la vita anche nelle situazioni più tragiche, in un impegno politico spesso capillare e non riconosciuto molto spesso con il rischio di subire violenza e sopraffazione;
Sottolineato che l'Africa oggi può sperare nel proprio futuro soprattutto a partire dalle donne comuni, quelle che vivono nei villaggi o nelle grandi città, in situazioni spesso di emergenza, e di cui le donne che sono emerse, sia nella politica, sia nella cultura, sia nell'attività imprenditoriale, non sono che un’espressione visibile
IMPEGNA IL SINDACO E IL COMUNE DI FIRENZE
Ad attivarsi presso la comunità internazionale per l’assegnazione alle “Donne Africane” del Premio Nobel per la pace nell'anno 2010 per far conoscere, valorizzare e proporre come esempio il suo impegno tanto importante per la crescita umana dell'Africa e del mondo.
Palazzo Vecchio, 8 marzo 2010