Inizio anno scolastico, De Zordo: "Assumere i precari per salvare la scuola pubblica"

Questo l’intervento in aula della capogruppo di perUnaltracittà Ornella De Zordo

“Impossibile non citare in questa occasione la situazione drammatica in cui versa oggi la scuola italiana nel suo complesso. Della legge 133 e della pseudo riforma Gelmini è giusto parlare in quest’aula, a maggior ragione, perché pare che non sia possibile parlarne all’interno della scuola stessa, come dimostra l’ormai celebre circolare del dirigente scolastico regionale dell’Emilia Romagna su “Dichiarazioni a mezzo stampa del personale scolastico”, e i vari casi di docenti censurati da presidi e dirigenti per aver parlato degli effetti negativi dei provvedimenti Gelmini. La situazione è gravissima. Assistiamo di fatto a uno dei più grandi licenziamenti di massa: sono già stati tagliati 67mila posti di insegnante e 35mila posti di personale non docente. Si tratta di personale precario cui non è stato rinnovato il contratto, docenti che hanno conseguito l’abilitazione con concorso nazionale o scuole di specializzazione, e che spesso hanno accumulato anni di esperienza professionale.
La scuola italiana si è basata di fatto da tempo sul lavoro precario, visto che sono ben 120mila le cattedre senza titolare di ruolo, con gravi conseguenze per la continuità e la qualità del lavoro stesso. La lotta dei precari, che vediamo accendersi in tutta Italia è al tempo stesso la difesa del posto di lavoro e la difesa della qualità della scuola pubblica. I precari sul cui lavoro poggia tanta parte dell’attività scolastica vanno semplicemente assunti, perché sono necessari a garantire che il nostro paese non precipiti ancor più nella svalutazione della scuola pubblica e della cultura stessa”.

(fdr)