Ex combattenti, Bonifazi e Giuliani (PD): "Inaccettabile la proposta di legge del PdL che può dare il via libera ai reduci di Salò"
“Alla vigilia del 2 giugno è bene che la destra sappia che le radici su cui si fonda la nostra Repubblica e i valori della democrazia e della libertà sono profondamente radicati nel nostro Paese. Solo poche settimane fa era stata presentata proprio dal PdL una proposta che abrogava il divieto di ricostituire il partito fascista e oggi si apre la possibilità a tirare in ballo i reduci di Salò. Questo è inaccettabile e ci opporremo in tutti i modi a questo ennesimo tentativo di revisionismo storico della destra” E’ il commento del capogruppo del Pd Francesco Bonifazi e della consigliera del Pd Maria Federica Giuliani di fronte alla proposta di legge avanzata dal PdL (Gregorio Fontana primo firmatario) per riconoscere giuridicamente le associazione di ex combattenti per cui le associazioni così riconosciute beneficerebbero anche dei contributi statali “In questo modo – dicono Bonifazi e Giuliani- si dà il via libera ai reduci della Repubblica di Salò e questo è inaccettabile. Francamente – dicono il capogruppo e la consigliera Giuliani- non capiamo tutta questa voglia di rinvangare il passato e di sdoganare questioni già a suo tempo stabilite”. Bonifazi e Giuliani richiamano la proposta alternativa presentata da Antonello Giacomelli (Pd) componente della Commissione Difesa di Montecitorio, che si oppone alla possibilità di mettere l’Anpi e le associazioni combattentistiche sotto il controllo politico del Ministro della Difesa, e prevede la possibilità di riconoscimento solo per le associazioni di combattenti legittimamente belligeranti che si richiamano espressamente ai valori della Costituzione, il ruolo del Ministero limitato alla verifica dei presupposti al momento della costituzione e senza la possibilità di interferire nell’attività delle stesse, collocando le associaioni sotto l’alto Patronato della Presidenza della Repubblica e sottraendole in questo modo ad ogni improprio controllo politico e consegnandole al ruolo proprio di patrimonio storico di tutto il paese” (lb)