Strage via dei Georgofili, intitolata alle vittime la sala di lettura della biblioteca biblioteca di Palagio di Parte Guelfa

Cerimonia solenne, questa mattina, per intitolare la sala di lettura della biblioteca comunale di Palagio di Parte Guelfa ‘Alle Vittime del 27 maggio 1993’.
La scelta di ricordare così l’attentato di via dei Georgofili che, 18 anni fa, provocò lamorte di 5 persone e il ferimento di altre 48, era stata fatta dalla commissione pace, con un’apposita mozione approvata il 2 novembre 2009 dal consiglio comunale.
Alla cerimonia di oggi erano presenti l’assessore all’educazione Rosa Maria Di Giorgi, il presidente consiglio comunale Eugenio Giani, la presidente della commissione pace Susanna Agostini, i componenti della commissione, la presidente dell’associazione familiari vittime della strage Giovanna Maggiani Chelli e gli alunni di due classi della scuola primaria 'Nencioni'. (fn)


Mozione n. 564 approvata dal Consiglio comunale
nella seduta del 2 novembre 2009:

”Per nominare una sala di lettura alle vittime del 27 maggio 1993 a Firenze”
IL CONSIGLIO COMUNALE
Visto che Firenze ha drammaticamente vissuto il periodo della strategia delle stragi, in particolare con il dramma di via dei Georgofili, il 27 maggio 1993, che causò la morte di cinque persone, la famiglia Nencioni, padre, madre, Caterina, cinquanta giorni di vita, la sorella Nadia di 9 anni, e Dario Capolicchio di 22 anni, oltre a quarantotto persone ferite e danni straordinari a beni materiali, al patrimonio artistico e all’immagine della nostra Città, e che a causa di ciò il nostro Comune si è costituito parte civile nel processo;
Ricordato che la città di Firenze ha cercato di arrivare alla verità, attraverso le sue istituzioni, le forze politiche e sociali, la passione e la professionalità di tante persone impegnate nella magistratura, [come il sostituto procuratore Gabriele Chelazzi, il magistrato che ha proseguito tenacemente le inchieste per raggiungere la verità su colpevoli e mandanti, fino ai suoi ultimi giorni] così come le forze dell’ordine e la società civile, a seguito degli eventi di quei primi anni novanta, sono rimaste presenti e in primo piano nella lotta per la legalità contro l’illegalità e la mafia.
Ritenuto che Firenze, anche in virtù della storia recente, debba mantenere e sviluppare una costante iniziativa politica e culturale per combattere l'illegalità allo scopo di conservare ricordo delle vittime innocenti della violenza mafiosa, così come memoria del criminale atto, valorizzando insieme il contributo dei protagonisti che si sono adoperati per la ricerca di mandanti e colpevoli;
Ritenuto di condividere la giusta indignazione dell’opinione pubblica e delle famiglie vittime della mafia e dei poteri illegali verso tale decisione che ferisce la memoria storica del Paese sul versante della lotta alla mafia e della solidarietà alle vittime della sua violenza e prepotenza, tema che dovrebbe rappresentare la massima condivisione di tutte le forze politiche democratiche;
Visto che sarebbe opportuno intitolare “Alle Vittime del 27 maggio 1993” la Sala di lettura della Biblioteca, adiacente al Palagio di Parte Guelfa, a poche decine di metri dal luogo della strage di via dei Georgofili. La Sala si trova dove un tempo c’era la chiesa Santa Maria sopra Porta, dell’XI secolo (le prime notizie risalgono all’anno 1038). La Sala oggi conserva le “collezioni correnti” a scaffale aperto e il fondo antico “Università Popolare” a scaffale chiuso, ed è frequentata da studenti di ogni nazionalità e abitanti della Città.
IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA
A intitolare la Sala di lettura della Biblioteca, adiacente al Palagio di Parte Guelfa, a poche decine di metri dal luogo della strage di via dei Georgofili, “Alle Vittime del 27 maggio 1993”;
A dedicare altri luoghi e sedi significative della città alle “Vittime di mafia” ed alle personalità della Magistratura che hanno condotto a risultati le indagini sul crimine accaduto nella nostra città il 27 maggio 1993;
A sostenere e favorire la raccolta di atti e di tesi di laurea che trattano il tema e diffondere la conoscenza del lavoro svolto, garantendo un’opera culturale e formativa per la crescita democratica del Paese in collaborazione con le associazioni che nel territorio diffondono l’educazione alla legalità.

Palazzo Vecchio, 2 novembre 2009

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