"I Mozzaorecchie, gli ex azionisti a Firenze fra socialisti e cattolici 1956 - 1964", oggi la presentazione del libro di Giorgio Morales

Il presidente Giani: "Prezioso contributo di un testimone diretto di un pezzo di storia della nostra città non ancora analizzato in profondità dagli studiosi"

"I Mozzaorecchie, gli ex azionisti a Firenze fra socialistie cattolici 1956 - 1964" è il titolo del volume di Giorgio Morales presentato quest’oggi a Palazzo Vecchio.
Morales (ex sindaco di Firenze ed ex difensore civico regionale) partecipò a quella stagione politica, non solo perché faceva parte di uno dei gruppi degli ex appartenenti al Partito d’Azione, ma anche dall’interno delle istituzioni, essendo stato nominato assessore in Provincia nel 1960, all’età di 28 anni.
“Quegli anni rappresentano un periodo importante per Firenze – ha sottolineato Morales – non solo per il ‘laboratorio politico’ che il centrosinistra rappresentò, spianando la strada all’alleanza a livello nazionale, ma anche per la storia della città, che viveva gli anni del cosiddetto boom economico”.
Morales spiega così il perché della scelta del periodo raccontato nel libro attraverso le cronache dell’epoca e contributi storici. “Nel ’56 comincia la svolta autonomista del PSI. Col Movimento di Unità Popolare fondato nel ’53 da Tristano Codignola viene formata la lista unitaria che nel 1960 si aggiudica 11 seggi alle amministrative. La Pira ottiene gli stessi voti del socialista Ramat, e diventa sindaco perché più anziano. Nella giunta siedono 4 socialisti, tutti ex azionisti: Edoardo Detti all’Urbanistica, Carlo Furno, cui si deve la municipalizzazione della Centrale del Latte, Raffaello Ramat alla cultura, ricordato anche per un Maggio Musicale espressionista che molto fece discutere, ed Enzo Enriquez Agnoletti, vicesindaco.
Ma la giunta La Pira fu giudicata troppo a sinistra, sia dal democristiano Ivo Butini (che ha scritto un proprio contributo nel volume), che dal socialista Luigi Mariotti. Così, quando si arrivò alle elezioni nel ’64, La Pira fu convinto a fare il capolista. Lucidissimo, lui capì benissimo che si trattava di una mossa per metterlo da parte. Il centrosinistra perse la maggioranza, e lì si concluse l’esperienza degli ex azionisti”.
Il perché del titolo (“I mozzaorecchie”) viene spiegato così dall’autore. “Gli ex azionisti venivano spesso definiti così dai cronisti dell’epoca per un presunto ‘giacobinismo moralistico’, cosa del tutto falsa come spiego nel volume, che ho voluto comunque intitolare ironicamente così”.
“Il libro – ha notato il presidente del consiglio comunale Eugenio Giani – rappresenta un contributo prezioso da parte di un testimone diretto di una stagione politica importante per Firenze non ancora studiata in profondità dagli storici. Il centrosinistra di quegli anni ha esercitato un’influenza che va molto al di là dei dati numerici. Grazie dunque a Morales per questo volume che va a colmare un vuoto nella storia politica e civile della nostra città”.

(fdr)