Toraldo di Francia, il ricordo di Elisabetta Meucci (Pd) in consiglio comunale

Questo il ricordo di Giuliano Toraldo di Francia fatto oggi in consiglio comunale dalla consigliera del Pd Elisabetta Meucci (Pd):

"Voglio unirmi a coloro che oggi commemorano Giuliano Toraldo di Francia: non solo come membro di questo Consiglio, ma anche come persona che ha avuto il privilegio di conoscerlo.  Non saprei dire quando, bambina, l'ho visto per la prima volta: amico di mio padre, GP Meucci, GTdF era di casa fra noi. Nonostante le differenze professionali (giurista l'uno, scienziato l'altro) e nonostante le differenze come dire? filosofiche (cattolici militanti i miei, agnostico militante lui), s'intendevano benissimo su valori comuni di laicità, apertura, reciproca curiosità. E ricordo fra loro bellissime conversazioni che, ragazza, ascoltavo, anzi "bevevo" - conversazioni ispirate da passioni condivise: per questa città, per la cultura, per la musica soprattutto (fu anche, ricordiamolo, il primo presidente della Scuola di musica di Fiesole, e  non escluderei che proprio grazie ai miei GTdF abbia conosciuto il Maestro Farulli). Non ho certo la competenza per rievocare qui la sua figura di scienziato: cose come la "interferenza inversa" e le "onde evanescenti" (queste. mi dicono, le sue principali scoperte) sono per  me solo espressioni poetiche. Credo però che gli piacerebbe sentire definire anche "poetico" il suo lavoro, rigorosamente matematico. E mi piace a questo riguardo ricordare un altro episodio: quando, in terza liceo (Liceo Dante, 3a C), me lo vidi entrare in classe per spiegare agli studenti (sapete: quegli incontri programmati di orientamento alla scelta della facoltà universitaria) - per spiegare, dicevo, quanto "poetico" appunto sia il lavoro del fisico. Già famoso, GTdF non disdegnava di perdere una mattinata a parlare con noi ragazzi... Sarà per questo che nel liceo Dante, un liceo classico, tanti poi - quell'anno - s'iscrissero a facoltà scientifiche? Io dico di sì:   buoni maestri non solo sanno quello che dicono, ma sanno anche trasmettere - con quello che sanno - la passione della ricerca, l'amore per quel che si fa. Per concludere, GTdF è stato, non solo per me, un personaggio speciale. E' o dovrebbe essere per Firenze una figura emblematica: l'auspicio di un Secondo Rinascimento, dove scienza e arte, musica e filosofia, possano crescere insieme. GTdF ci ha provato, sta a noi  tutti di far sì che questa lezione di alta cultura non vada perduta". (lb)