Torselli (PdL): "Gli studenti di sinistra inneggiano all'omicidio politico nelle loro pagine facebook. Come mai la sinistra istituzionale non ha ancora preso le distanze dal clima di odio che si respira in città?"
Questa la dichiarazione del Consigliere Comunale del PdL e Dirigente Nazionale della Giovane Italia, Francesco Torselli:
"Nei giorni scorsi abbiamo denunciato il clima di odio e di violenza che si sta respirando in città nei confronti dei giovani di destra, non per cadere preda di facili allarmismi, ma soprattutto alla luce di alcuni eventi che ci lasciano tanto basiti quanto sconcertati. Meno di un mese fa alcuni militanti di Casaggì e della Giovane Italia sono stati aggrediti, all'interno della loro automobile, in pieno giorno e in mezzo al traffico, da alcuni elementi riconducibili ai centri sociali cittadini, senza che dalle istituzioni sia giunta mezza parola di condanna dell'episodio.
Nei giorni scorsi poi, una serie di scritte murali fatte di minacce e slogan figli di una stagione politica, i cosiddetti anni di piombo, che speravamo fosse conclusa e dimenticata, sono apparse in città, firmate con la stella a cinque punte delle Brigate Rosse; scritte accompagnate da una serie di manifesti che deridono ed offendono la memoria di Sergio Ramelli, un ragazzo di 18 anni assassinato a colpi di chiave inglese perché simpatizzante di destra, a Milano nel 1975, ed inneggianti all'omicidio politico.
Non vogliamo credere che esistano ancora sacche di estremismi in città che esaltano la violenza come forma di lotta politica e che vedono nelle Brigate Rosse dei miti da esaltare ed a cui ispirarsi nella militanza quotidiana, questo nonostante la nostra città sia stata, anche negli ultimi giorni, teatro di arresti di elementi legati alle cosiddette "Nuove Brigate Rosse", ma certi atteggiamenti andrebbero immediatamente condannati ed isolati, soprattutto attraverso l'intervento delle istituzioni.
Invece silenzio. E così la folle esaltazione di certi miti negativi dilaga negli ambienti degli studenti di sinistra. Proprio oggi, nelle pagine Facebook di elementi legati alla sinistra studentesca, sono comparsi slogan e commenti che 'brindano agli assassini di Sergio Ramelli ed Enrico Pedenovi' (entrambi militanti di destra uccisi da gruppi extraparlamentari di sinistra nel 1975 e nel 1976).
Ripetiamo: nessuna volontà di gridare 'Al lupo! Al lupo!', ma l'appello alle istituzioni affinché certe sacche di estremismo e di violenti vengano condannati in maniera chiara ed inequivocabile, resta invariato.
Come mai la sinistra istituzionale che grida allo scandalo e si appella ai principi democratici e costituzionali quando alcuni consiglieri comunali, legittimamente, propongono di dedicare una strada o una lapide alla memoria del filosofo Giovanni Gentile, assassinato a Firenze durante la guerra civile, non ha aperto bocca per condannare questi episodi? Perché gli appelli alla democrazia, al rispetto dell'avversario e alla condanna della violenza, non si sentono oggi, quando andrebbe con forza condannato l'atteggiamento di una certa sinistra cittadina che inneggia con scritte e manifesti all'omicidio politico ed esalta le Brigate Rosse?
Attendiamo con forza una presa di posizione delle istituzioni, ribadendo che Lunedì prossimo, 2 maggio, alle ore 21, saremo, assieme ai giovani di Casaggì, della Giovane Italia e al Senatore Achille Totaro, all'Hotel Mediterraneo di Firenze per ricordare il sacrificio di Sergio Ramelli e per ribadire che non ci lasceremo certo intimidire da chi vorrebbe forse farci cadere in provocazioni infami per alzare il tono dello scontro politico e riportare la nostra città indietro di trent'anni, ad una stagione che per noi sarà sempre considerata triste e che mai ci sentirete esaltare o definire sensazionale".
(fdr)