Locchi (PdL): "La rianimazione cardiopolmonare diventi patrimonio di ogni cittadino"

"Assurdo che faccia notizia una manovra riuscita per salvare una vita, dovrebbe essere il contrario. Le istituzioni hanno il dovere di diffondere la cultura del ‘soccorso facile per tutti'"

“Ancora una volta non posso fare a meno di notare come faccia notizia e titolo a tre colonne il fatto che un massaggio cardiaco ben fatto e fatto tempestivamente abbia salvato una vita in pericolo. Ma mi indigno e mi stupisco come non faccia notizia, malgrado i miei ed i tanti altri appelli, il fatto che in Italia solo una piccolissima parte dei cittadini laici (cioè al di fuori di ogni pertinenza sanitaria) sappiacome comportarsi correttamente davanti a un arresto cardiorespiratorio improvviso.
Il nostro paese, tra quelli più civilizzati, è l’unico che non preveda, a livello scolastico, e quindi fatti in maniera istituzionale, corsi di BLS (basic life support). In tutte le altre nazioni, nelle scuole elementari, nelle scuole medie, gli studenti sanno esattamente come comportarsi nel caso dovessero assistere ad un malore mortale. Ancora, qua in Italia, e quindi anche a Firenze, questo è un argomento tabù, un argomento che ‘è bene non affrontare’ come se il non parlarne potesse tutelarci da eventuali problemi.
Le istituzioni per prime devono farsi carico di fornire ai cittadini queste nozioni di base che portano, in poco più di 2 ore di corso, chiunque a sapere affrontare una rianimazione cardiopolmonare (massaggio cardiaco e respirazione bocca a bocca là dove si voglia farla come previsto da recenti protocolli) in attesa dei soccorsi qualificati. Nessuno sa che in caso di arresto cardiaco, il cervello dopo 5-7 minuti va incontro a danni irreparabili se non lo si ossigena proprio col massaggio cardiaco.
Quindi, i Ministeri interessati, le Regioni, le Province, i Comuni devono una volta per tutte investire energie, fondi, impegno per colmare una lacuna enorme in un campo così delicato come è quello della rianimazione di base senza lasciare, come al solito, alle Misericordie, alle Pubbliche Assistenze ed alla Croce Rossa il compito (senza che fra l’altro glielo chiedano ma confidando sulla loro iniziativa) di effettuare a spot e senza una giusta continuità i corsi di BLS. Ed è solo grazie a queste associazioni di volontariato, ricordiamolo bene, se negli ultimi anni un certo movimento di opinione sulla rianimazione c’è stato.
Ma d’altra parte, è anche vero che nel 2011, anche il cittadino comune ha il dovere civico di informarsi, di impegnarsi a farsi una cultura teorica e pratica su quella che è la rianimazione cardiopolmonare di base. Ormai sono decenni che i telefilm americani prima, le decine di trasmissioni sulla salute poi, le letture sui rotocalchi, hanno fatto conoscere a tutti questa realtà della BLS perseguibile veramente da tutti senza distinzione; l’importanza assoluta di intervenire bene e subito in caso di evento grave. Troppo semplicistico, ogni volta, scandalizzarsi del fatto che questa o quella ambulanza ci ha messo troppo ad arrivare sul posto: si intervenga direttamente, si faccia qualcosa di utile che, ripeto tutti (lo dicono i corsi, i protocolli, le associazioni scientifiche più importanti del mondo) possono fare senza trincerarsi dietro ai banali e puerili ‘non mi riesce’ o ancor peggio ‘non spetta a me’. Il cittadino ha il dovere di prendere atto che lui è la prima sentinella per quel che accade nella sua famiglia, nel suo microcosmo quotidiano e nella sua città.
Ai giornali, alle emittenti televisive ed a tutti gli organi di informazione chiedo a gran voce di far sì che l’argomento BLS sia un argomento importante e non, come spesso accade, taciuto o relegato in piccoli spazi, di modo che si diffonda questa cultura del ‘soccorso facile per tutti’.
Da parte mia, come consigliere comunale di Firenze, nel mio piccolo, dopo più di 30 anni passati a bordo delle ambulanze come volontario, ho creato ‘Firenze ci sta a cuore’ che quest’anno ha visto la sua prima edizione: grazie ai ‘formatori’ delle Misericordie, delle Pubbliche Assistenze e della Croce Rossa, finalmente a livello istituzionale, siamo andati in 6 licei fiorentini ed abbiamo insegnato a circa 500 studenti la rianimazione. E l’anno prossimo lo faremo con 1000, e poi ancora.
Ma non basta. Tutti siamo parte in causa di questa battaglia che ogni anno nel Comune di Firenze colpisce circa 500 persone. Ogni anno nella nostra città, improvvisamente 500 persone vengono colte da arresto cardiorespiratorio: il mio, ma vorrei che fosse l’obbiettivo di tutti, è quello che non faccia più notizia che qualcuno ha fatto una rianimazione corretta (per altro e guarda caso un medico) ma faccia notizia che Firenze è la città italiana dove la maggior parte dei cittadini sanno intervenire senza aspettare con le mani in mano l’arrivo dell’ambulanza”.

(fdr)