Locchi (PdL): "Presto una campagna informativa per sensibilizzare i cittadini sul corretto utilizzo delle ambulanze"
Questo l’intervento del consigliere del Popolo della Libertà Alberto Locchi
“Mercoledì scorso la IV commissione sanità di Palazzo Vecchio, della quale faccio parte, ha incontrato la commissione IV della Regione. Incontro, questo, da mefortemente voluto per affrontare, finalmente, le problematiche connesse all'abuso di utilizzo, da parte degli utenti, delle ambulanze di emergenza.
Con 33 anni di servizio come volontario, infatti, sono perfettamente a conoscenza di come, negli ultimi anni, questa erronea abitudine si sia sempre più radicata a livello territoriale sino a raggiungere - in particolare nelle ore notturne, quando le ambulanze sono ridotte - dei livelli di eccesso di utilizzo assolutamente inaccettabili.
Inaccettabili da diversi punti di vista: sicuramente da un punto di vista etico; l'ambulanza andrebbe richiesta davvero nei casi necessari per evitare che poi possa mancare là dove ce ne fosse davvero bisogno; ovviamente da un punto di vista economico in quanto ogni uscita va incontro ad un rimborso da parte della ASL ed infine, non ultimo, per il super lavoro che i volontari (così chiamati appunto perché non lo fanno di lavoro e quindi impegnati con mestieri da effettuare ed impegni personali da assolvere dopo il servizio) sono spesso chiamati a svolgere tanto da stremarli fisicamente senza che poi ce ne siano i reali motivi.
Proprio nei giorni scorsi, fra l'altro, leggendo le parole del Ministro Fazio, si capisce che questa problematica sia nota a livello centrale tanto da far ricorrere il Ministero interessato all’adozione di interventi di tutela."Troppi pazienti vanno in ospedale invece che sul territorio: gli accessi ai pronto soccorso sono aumentati del 50% negli ultimi 10 anni", ed ancora "l'emergenza - urgenza, dovrà avere una cabina di regia gestita anche dal medico di famiglia". Insomma il livello di attenzione è massimo e quindi bene abbiamo fatto ad incontrarci anche nella nostra realtà fiorentina - regionale per affrontare questa problematica assai importante.
L'incontro è parso assai costruttivo e sono riuscito a disegnare in maniera coerente quelle che sono le reali problematiche del territorio: dalla bassa cultura civica del richiedente che pretende l'ambulanza in ogni caso, al filtraggio della chiamata da parte della centrale del 118 che si basa su protocolli ferrei che dovrebbero portare ad un codice di attivazione, anche se poi tutto questo non ha più senso quando l'utente insiste oltremodo per avere comunque il mezzo di soccorso malgrado l'evidenza della non urgenza (e quando dico "evidenza" parlo a ragion veduta in maniera incontestabile) e l’operatore alla fine è “costretto” ad accondiscendere. Ed anche quest’ultimo è un punto nodale assai delicato in quanto il 118, pretendendo dal volontariato degli standard di eccellenza sempre maggiori (corsi difficoltosi e oltremodo lunghi e puntigliosi, mezzi costosissimi, strumenti medicali sempre all’avanguardia) rischia di far crollare tutto il castello di carte dell’organizzazione, con l’invio di un mezzo di soccorso su di un intervento ovviabile con altri sistemi.
Quindi, altro punto di discussione e criticità da tenere presente sarà la tutela che l’operatore del 118 dovrà avere nel caso che, in futuro, si adottino delle decisioni drastiche – in casi particolarmente evidenti ed incontestabili -per non inviare l’ambulanza.
Le ambulanze americane, per due anni di seguito, hanno portato dipinta sulle fiancate la scritta “l’ambulanza non è un taxi”: è il momento che questo concetto lo si inizi a tenere ben presente tutti.
Insomma, con l’incontro tra le commissioni si sono cominciate a buttare le basi per un intervento costruttivo su un problema reale. Il presidente della commissione regionale, Remaschi, ha comunicato che sarà loro cura informare l’Assessore Scaramuccia di questa criticità e che verrà proposta, come prima azione, una campagna informativa, nei confronti dei cittadini, sull’adeguato impiego delle ambulanze. Sguanci, Presidente della commissione IV di Palazzo Vecchio ha giustamente proposto, per risparmiare tempo, di metterla in atto sfruttando i giornali dei Quartieri che vengono già oggi distribuiti ad oltre 35.000 famiglie fiorentine.
Mi rendo perfettamente conto che questo deve essere solo un primo passaggio di un lavoro assai articolato e certo complesso ma, sicuramente, già avere affrontato in maniera congiunta, con la stessa volontà di intervento, in maniera trasversale ed apolitica questa problematica, è un fatto che deve essere accolto molto positivamente”.
(fdr)