Partecipate, Torselli (PdL): "Il consiglio deve ratificare le decisioni della Giunta. La sinistra non può trattare queste aziende come fossero solo sue"

"Prima Toscana Energia, poi Ataf, ora Sas. Esistono regole che l'amministrazione deve rispettare altrimenti le conseguenze ricadono su cittadini e lavoratori"

"Non è possibile apprendere come esclusiva volontà del sindaco e della giunta di chiudere SAS, accorpandola magari ad altre aziende partecipate, dai titoli di qualche agenzia, o da voci di corridoio che si susseguono in Palazzo Vecchio. Siamo consiglieri comunali, rappresentiamo la città ed i cittadini che ci hanno eletto e Sindaco e Giunta devono, prima o poi, rendersi conto di questo dettaglio, tutt'altro che insignificante". Questo quanto dichiarato dal consigliere del PdL Francesco Torselli. "Nel 2009, con l'ultimo atto della giunta Domenici -spiega Torselli - l'amministrazione comunale ha svenduto le quote di sua proprietà in Toscana Energia Clienti ad ENI, rinunciando ad esercitare ogni forma di controllo sulla vendita del gas ai cittadini di Firenze e perdendo qualsiasi possibilità di tutela degli stessi di fronte ad un soggetto privato, e tutto scavalcando nettamente il consiglio comunale. La stessa abitudine, raccolta dalla presente amministrazione, che ha già deciso di privatizzare una consistente parte di ATAF e, a quanto pare, anche di chiudere SAS, o di accorpare alcune aziende pubbliche tra loro. E ovviamente tutto questo senza mai passare dal consiglio comunale. Capisco la certezza di avere in consiglio una maggioranza totalmente appiattita sulle volontà del sindaco - conclude Torselli - ma almeno si rispettino le regole e la forma. Il comportamento tenuto dal centrosinistra nei confronti del consiglio comunale, e quindi dei cittadini di Firenze è veramente arrogante e dimostra quanto questa sinistra fiorentina si senta onnipotente e certa di mantenere le proprie posizioni di potere vita natural durante. Peccato che queste decisioni ricadano poi sempre sulle spalle dei più deboli: i cittadini in primis, che risentiranno negativamente di queste scelte dell'amministrazione, ed i lavoratori delle aziende in questione che potrebbero vedere messo in pericolo il proprio posto di lavoro".

 

(lb)