Più decoro, tutela del centro e nuove norme per i contenitori vuoti: ok dalla giunta alle modifiche al Piano del Commercio
Valorizzazione della qualità e della tipicità, lotta alla rendita, tutela del decoro nel centro storico e in particolare in via Tornabuoni; nuove norme per il riutilizzo degli spazi commerciali lasciati vuoti e inutilizzati: sono questi i punti principali delle modifiche al Piano del commercio varate dalla giunta nella sua ultima seduta su proposta del vicesindaco Dario Nardella, che passano ora all’esame del consiglio comunale.
“Abbiamo impiegato quattro mesi di lavoro per arrivare ad una prima completa riforma del Piano del Commercio – spiega il vicesindaco – alla quale ne seguirà una seconda definitiva in attuazione delle nuove leggi regionali e del Piano strutturale. Abbiamo previsto un titolo appositamente dedicato alla tutela del centro storico, per proteggere il tessuto commerciale tipico e di qualità, bloccando la proliferazione repentina e incontrollata di nuove attività come phone center e internet point, alcune delle quali sono state indicate dalla forze dell’ordine come possibili attrattori di microcriminalità”.
Le maggiori novità riguardano dunque il centro storico. Si introducono nuove limitazioni nell’area Unesco (l’interno della cerchia dei viali più l’Oltrarno) per rafforzare gli strumenti di salvaguardia per le aree di particolare pregio: divieto di vendita tramite apparecchi automatici (che spesso diventano luoghi di bivacco notturno non vigilati); divieto per nuovi internet point, phone center, money transfer e money change; stop alle nuove pizzerie al taglio, ai fast food, ai self service e al commercio all’ingrosso. Viene introdotto inoltre un regime speciale per via Tornabuoni, dove sono permesse solo attività di commercio al dettaglio non alimentare del settore moda di alta gamma, somministrazione e artigianato tradizionale e artistico, librerie.
Nell’area Unesco vengono anche stabilite ulteriori misure di incompatibilità delle nuove attività commerciali e artigianali di prodotti alimentari (preparazione, cottura e vendita) che non rispondano a criteri di qualità del processo produttivo. “Quindi nella riforma – sottolinea Nardella – non è prevista alcuna norma che discrimini l’attività commerciale sulla base di criteri etnici culturali legati al prodotto alimentare; puntiamo solo al discrimine della qualità”.
Altra importante novità riguarda le medie strutture di vendita; le modifiche introdotte vogliono favorire il riutilizzo degli edifici già a destinazione commerciale attualmente abbandonati o inutilizzati (fermo restando il divieto di aprire nuove medie strutture e di grande distribuzione) Per gli edifici che già ospitavano una media struttura non verranno applicati infatti i nuovi standard urbanistici, per favorirne il riuso in sintonia con il Piano Strutturale di prossima approvazione. La stessa misura varrà anche per favorire l’apertura di nuove galleria d’arte. Inoltre per le superfici commerciali di vendita inferiori a mille mq, si prevede la dotazione dei servizi igienici a disposizione della clientela, nella misura minima di un servizio igienico accessibile anche ai disabili.
Anche per quanto riguarda le grandi strutture di vendita il Piano consente il riutilizzo in edifici lasciati vuoti dopo un trasferimento: in sintonia con il Piano Strutturale, anche in questo caso si vuole evitare la permanenza di contenitori vuoti. Rimangono i criteri della programmazione regionale per l’allocazione della grande distribuzione (Svag).
“Al fine di prevenire il degrado urbano – spiega ancora il vicesindaco – nell’Area Unesco sarà inoltre obbligatorio per i proprietari di immobili sfitti di custodire e mantenere il fondo attraverso la pulizia costante di saracinesche, vetrine e spazi antistanti; di rimuovere le insegne col ripristino dello stato precedente e di non coprire le vetrine con materiali di dubbio valore estetico”.
Novità infine per il ‘consumo sul posto’: le attività di artigianato alimentare, panifici o esercizi di vicinato possono prevedere la cosiddetta ‘somministrazione non assistita’ solo se dotati di un servizio igienico di cortesia per l’utenza, accessibile ai portatori di handicap. L’obbligo si estende a tutto il territorio comunale. Si aumentano quindi i requisiti strutturali per l’apertura di queste attività e gli standard di qualità dell’offerta commerciale in città.
Con queste modifiche il Piano viene semplificato ed ‘ingloba’ il regolamento di polizia per l’esercizio del commercio, in attesa di una riforma complessiva alla luce del Piano strutturale.
(ag)