Gentile in Santa Croce , De Zordo e Cruccolini: "Dovremmo accettare che sia uno dei "grandi" della Patria?"
"Chiedersi se sia accettabile che Giovanni Gentile, uno dei maggiori teorici del Fascismo, che ha scritto il Manifesto degli intellettuali fascisti che ha firmato il Manifesto della razza -e si potrebbe continuare a lungo-, sia da considerare uno dei "grandi" della Patria non ci sembra un esercizio astratto". Lo affermano i consiglieri De Zordo (perUnaltracittà) e Cruccolini (SEL) a seguito dei commenti rilasciati da esponenti del Pd fiorentino che trovano "sbagliato e inopportuno" il dibattito aperto sull'argomento. "In discussione non è se rimuovere fisicamente i "poveri resti" di Gentile dal Pantheon di Santa Croce - aggiungono De Zordo e Cruccolini - ma sottolineare che lì viene sepolto nel 1944 per decreto repubblichino emanato da Mussolini in persona, grazie a una deroga alle leggi vigenti che impedivano ogni sepoltura nella basilica. Il Comune di Firenze nel 1944 ha dovuto recepire un editto e autorizzare la sepoltura in Santa Croce elevando Gentile a "grande della patria. Come è stata revocata la cittadinanza onoraria a Mussolini, così oggi, in un momento in cui qualcuno chiede di revocare il divieto costituzionale alla ricostituzione del partito fascista, e si cerca di riscrivere la storia per riabilitare l'orrore della dittatura, - concludono i due consiglieri - dovrebbe essere presa sul serio la domanda se la città medaglia d'ora della Resistenza non debba prendere le distanze da un'imposizione di Mussolini che cambiando le leggi ha voluto il suo maggior filosofo nel Pantheon dei "grandi'". (lb)