25 Aprile, il premio Marzocco al partigiano Antonio Ceseri sopravissuto alla strage di Treuenbrietzen

Stamani la cerimonia nel Salone dei Duecento. Il presidente Giani: "Firenze onora con commozione la lealtà di questo grande uomo alla bandiera italiana"

Sopravvisse alla strage di Treuenbrietzen (Germania) del 23 aprile del 1945. Fu insieme ad un altro compagno l’unico superstite al fuoco impazzito delle mitragliatrici, sommerso sotto 130 cadaveri, riuscì a fuggire. Si chiama Antonio Ceseri (87 anni) il fiorentino partigiano che a 20 anni non  volle aderire alla Repubblica di Salò e per questo fu prima deportato nei campi da lavoro e poi condannato davanti ad un plotone di esecuzione. Oggi Ceseri nel Salone dei Duecento ha ricevuto dal presidente del consiglio comunale Eugenio Giani il premio Marzocco simbolo della libertà di Firenze e il gagliardetto con il Giglio. Insieme a Giani era presente anche la presidente della commissione pace Susanna Agostini (Pd), Giuseppe Scola (IdV) in rappresentanza dei capigruppo e il segretario della Cgil fiorentina Mario Fuso. “Un riconoscimento che diamo con grande commozione – ha detto Giani- in occasione del 25 Aprile ad un uomo che per lealtà alla bandiera italiana era pronto a morire. Solo il caso lo salvò, ma l’esperienza fu drammatica. Vedere morire i propri compagni, sentirsi vivi in mezzo a oltre 100 corpi morti è qualcosa di indicibile. Oggi la città di Firenze vuole solennemente onorare Ceseri, davanti al Gonfalone e accanto alla Medaglia d’oro della Resistenza tributata dal Presidente della Repubblica”. “L’esperienza di Ceseri- ha detto la presidente Agostini- è importante per i giovani che devono sapere che gli italiani che hanno combattuto nella Resistenza lo hanno fatto non per eroismo ma per la democrazia e la libertà”. Il capogruppo Scola ha ricordato come la maggioranza del consiglio comunale abbia rigettato con forza ogni presa di posizione favorevole all’abolizione della XII Disposizione transitoria che vieta la ricostituzione del Partito fascista. Ceseri ha donato al Comune due libri riguardanti uno il massacro di Treenbritzen e l’altro la storia dei deportati italiani. (lb)
 

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