Torselli e Alessandri (PdL): "Su Gentile ieri un dibattito vergognoso in Consiglio comunale"
Questo l’intervento dei consiglieri del Popolo della Libertà Francesco Torselli e Stefano Alessandri
“Il dibattito di ieri in Consiglio comunale è stato pietoso e a tratti vergognoso. Capiamo che sia dura per chi è cresciuto a ‘pane e comunismo’ trovarsi di fronte alla prospettiva di avere come unico leader credibile un rampollo di buona famiglia e non un nuovo Che Guevara, ma questo non può diventare un alibi per usare strumentalmente la ricorrenza del 25 Aprile per attaccare il vicepresidente del consiglio comunale Cellai.
Siamo inoltre delusi, oltre che politicamente, anche umanamente dalle parole ascoltate ieri dall’assessore Mattei. Parole che riportano il dibattito sulla figura di Giovanni Gentile indietro di 20 anni. Sentire Mattei, che fino a ieri avevamo conosciuto come uomo del dialogo e sincero democratico, dire che ‘a Firenze è giusto ricordare Fanciullacci e non Gentile’ ci amareggia profondamente. Proprio mentre sui quotidiani cittadini fior di intellettuali invitano il sindaco Renzi a ricordare la figura del grande filosofo e uomo di cultura, abbiamo dovuto anche assistere a questa retromarcia storica da parte di un esponente del PD che aveva sempre dato prova di equilibrio e di disponibilità al confronto politico e, lo sottolineiamo, democratico.
E, a proposito di democrazia, vorremmo far presente al presidente del consiglio Giani, che ci ha invitato a restare aderenti ai principi democratici che informano la nostra Costituzione, che noi, nati 30 anni dopo la Seconda Guerra Mondiale, abbiamo aderito a un partito che aveva al primo punto del suo statuto proprio l’adesione ai principi della democrazia della Repubblica Italiana. Invitiamo dunque Giani a rivolgere il suo invito a quegli esponenti del suo partito che, mentre il muro di Berlino era ancora in piedi, tifavano per la DDR, magari rivestendo ruoli di responsabilità nelle Istituzioni. Le prendano loro, piuttosto, le distanze dal proprio passato.
Nel 1999 i Ds, eredi del Pci, votarono una mozione che diceva ‘sì’ alla posa di una targa che ricordasse a Firenze la figura di Giovanni Gentile. Oggi, nel 2011, il partito che si fregia dell’aggettivo ‘democratico’, e tenta di accreditarsi come la formazione politica italiana progressista del nuovo Millennio, dice ‘no’. Lo troviamo un controsenso storico aberrante, e una scelta inaccettabile sia per la città di Firenze che per la memoria di un grande uomo di cultura che tanto ha dato all’Italia.
Disconoscere il debito che la cultura italiana deve a Giovanni Gentile in nome di un veterocomunismo sepolto dalla Storia è quanto di meno ‘democratico’ si possa pensare. Per questo invitiamo l’assessore Mattei, il presidente Giani, e tutti coloro che nel PD hanno votato contro la posa di una targa che ricordi Gentile a Firenze ieri a ripensarci. Stemperate le tensioni oratorie dell'aula, ci auguriamo che una serena riflessione porti loro consiglio”.
(fdr)