Una mostra fotografica per aiutare i bambini eritrei a sostegno del progetto "Camminiamo insieme". Dal 18 al 28 aprile al Palagio di Parte Guelfa
Una mostra fotografica (dal 18 al 28 aprile al Palagio di parte Guelfa) a favore dei bambini eritrei affetti da gravi patologie agli arti inferiori. In tutto sessanta opere di apprezzati fotografi italiani che si concluderà con un’asta di beneficenza. L’evento è organizzato da Annulliamo la Distanza Onlus, promosso dalla presidenza del consiglio comunale con il patrocinio del Comune di Firenze. L'iniziativa è stata presentata stamattina dal presidente Eugenio Giani insieme ai rappresentanti dell’associazione Annulliamo la Distanza. Già l’anno scorso a Bologna sono state battute all’asta opere di fotografi di fama internazionale come Gianni Berengo Gardin, Nino Migliori, Ferdinando Scianna, Mario Cresci. Tra le foto in mostra a Firenze si segnala una stampa originale all’albumina del 1890 proveniente dall’Archivio Fratelli Alinari, e la presenza di opere fotografiche di Letizia Battaglia, Alessandro Tosatto, Marco Quinti e Silvia Morara. Il presidente Giani ha ricordato il gemellaggio di Firenze con Asmara siglato nel 1992 e il rapporto che negli anni è sempre stato coltivato con l’Eritrea. “Il progetto Camminiamo insieme – ha aggiunto Giani fa parte del grande lavoro umanitario che l’associazione Annulliamo la Distanza sta portando avanti per aiutare i bambini sostenendoli nelle cure, migliorando le cure grazie ad equipe mediche specializzate che sono partite” L’asta di beneficenza verrà battuta il 28 Aprile dalle ore 18 alle 21, nei locali del Palagio di Parte Guelfa di Firenze, in piazzetta di Parte Guelfa n°1. L’intero ricavato dell’asta sarà devoluto in favore del progetto sanitario “Camminiamo Insieme” di Annulliamo la Distanza Onlus. La mostra fotografica sarà aperta dal 18 al 28 aprile: dal lunedì al sabato dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19. (lb)
Il progetto
Il progetto Camminiamo Insieme di Annulliamo la Distanza Onlus è partito nel maggio 2010 con una prima missione sanitaria che ha visto protagonisti un gruppo di chirurghi ortopedici, anestesisti, infermieri e tecnici dell’istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna che ha raggiunto per la prima volta l'ospedale Halibet di Asmara per sostenere i colleghi eritrei nell’esecuzione di interventi di chirurgia ortopedica pediatrica in favore di bambini affetti da gravi deformità agli arti inferiori. Nella prima spedizione sono stati eseguiti interventi esemplificativi dal professor Cesare Faldini dell’Istituto Ortopedico Rizzoli, assistito dalla sua equipe e dai colleghi eritrei, seguiti da lezioni teoriche sulle più comuni deformità dell'infanzia osservate. Si tratta di gravissime deformità degli arti inferiori come il piede torto, l'anca displasica, il ginocchio valgo e il ginocchio varo, che non vengono trattate in tempo al momento della comparsa, pertanto peggiorano drammaticamente rendendo la deambulazione impossibile in questi piccoli. Nel 2011 il progetto Camminiamo insieme proseguirà con nuove missioni di chirurgia ortopedica pediatrica presso l'ospedale Halibet di Asmara.
Il contesto
L'ospedale Halibet si trova ad Asmara, capitale dell'Eritrea, ospedale generale con prevalente vocazione ortopedica traumatologica. In questa struttura è presente un reparto di ortopedia con 34 posti letto, una sala operatoria e due soli specialisti che si occupano sia di ortopedia che di traumatologia. In tutto il paese sono presenti quattro medici specializzati in ortopedia per una popolazione di quattro milioni e mezzo di abitanti. Considerata l'annosa situazione in cui versa il paese caratterizzata dal conflitto bellico con la confinante Etiopia, l'attività di questi medici si è orientata quasi esclusivamente sui
traumi da guerra trascurando l'ortopedia di elezione a partire dal trattamento delle malformazioni agli arti in campo pediatrico.
Per quanto concerne le dotazioni disponibili mancano molti mezzi di sintesi per le fratture, come viti, placche e chiodi. Vi è un solo trapano a mano, e non vi è la sega pneumatica. E’ invece presente un buon letto operatorio da traumatologia completo di trazione. Vi è un amplificatore di brillanza, tuttavia non affidabile, perché spesso non funzionante