67° anniversario dell'assassinio del filosofo Giovanni Gentile, questa mattina la commemorazione organizzata da Casaggì e Giovane Italia
Si è svolta questa mattina alle ore 11 in Via del Salviatino, proprio dove Giovanni Gentile fu assassinato il 15 aprile 1944 da un commando di gappisti, una commemorazione in ricordo del grande filosofo siciliano, ma fiorentino di adozione, organizzata dal Centro Sociale di Destra "Casaggì Firenze" e dal movimento giovanile del PdL "Giovane Italia".
Una cinquantina di ragazze e ragazzi, quasi tutti giovanissimi, hanno esposto un grande striscione che recitava le parole: "Onore a Giovanni Gentile" ed hanno ascoltato in silenzio le parole di Marco Cellai, storico esponente del MSI, di Alleanza Nazionale e del PdL a Firenze, il quale ha ricordato come “da cinquant'anni ormai una parte politica sta combattendo in tutte le istituzioni affinché l'odio ideologico di una stagione terribile, quale fu quella della Guerra Civile italiana, venga messo finalmente da parte e Firenze possa ricordare serenamente, e con il tributo d'affetto che Gentile merita, la figura di questo grande italiano”.
Alla commemorazione hanno partecipato anche i consiglieri comunali del PdL Francesco Torselli e Jacopo Cellai.
Per Torselli “è vergognoso il silenzio delle istituzioni in un'occasione come questa. Giovanni Gentile è stato uno dei più importanti filosofi italiani del '900 e la sua adesione in via ideale alla Repubblica Sociale non può essere un motivo valido per continuarne ad ignorare vita ed opera a quasi 70 anni di distanza dalla sua morte. Senza considerare, tra l'altro, che pochi giorni prima di morire, in piena Guerra Civile, con il suo ‘Discorso agli Italiani’ egli si era speso proprio per ricercare una pacificazione nazionale ed evitare lo spargimento di sangue che stava inondando le strade del nostro paese. Il Sindaco di Firenze dimostri di essere una ‘faccia nuova’ anche in questo: senza pretendere revisioni o modifiche del suo giudizio sull'epoca in questione, restituisca a Gentile la dignità ed il rispetto che, come filosofo ed intellettuale, certamente merita. Purtroppo ancora una volta a ricordare Gentile è stata una precisa parte politica, come spesso accade anche per altre pagine di storia sulle quali la sinistra non è ancora disponibile a fare la luce sufficiente, una su tutte quella riguardante i martiri delle foibe e gli esuli giuliano-dalmati e istriani”.
“La presenza della Giovane Italia e di Casaggì, oggi, hanno comunque un valore inestimabile. - conclude Marco Scatarzi, Presidente cittadino della Giovane Italia e responsabile di Casaggì -. Noi abbiamo il dovere di proseguire quelle battaglie di giustizia, di verità e di identità che le generazioni militanti prima di noi hanno iniziato con tanta passione. Il ricordo di Giovanni Gentile, di pari passo con la rimozione di quel pregiudizio storico che ne ha oscurato il nome, sono per noi battaglie all'ordine del giorno. Non ci rassegneremo mai a vivere in un paese e in una città che non riconoscono le doti umane, culturali e politiche di una personalità che ha dato moltissimo all'Italia ed è stata barbaramente uccisa da quell'odio cieco che le istituzioni dovrebbero superare in nome di una cultura condivisa e di una pacificazione nazionale che stenta ancora ad essere accettata da chi costruisce sul rancore le proprie fortune”.
(fdr)