Primo Maggio, Grassi (Lista Spini): "Giù le mani dalle festività. Il Comune continua a confermare l'apertura dei negozi"
“Sostenendo e condividendo le motivazioni che hanno spinto molti ad organizzare oggi una manifestazione di lavoratrici e lavoratori controle aperture nei giorni festivi dei negozi permessa sul territorio fiorentino da una ordinanza del Sindaco Renzi, oggi abbiamo presentato una domanda d’attualità sul tema.". Lo afferma il consigliere comunale
Tommaso Grassi . "Avremmo voluto che a rispondere ci fosse stato il Sindaco, che ha firmato l’ordinanza delle deroghe, e che tanto ha difeso il provvedimento sui mass media e su facebook, ma la risposta ci è
arrivata solo dall’assessore DI Giorgi, senza alcuna offesa, ci mancherebbe, che si è però limitata a leggere quanto scritto dagli uffici. Prendiamo atto che il sindaco Renzi, come suo solito, snobba i luoghi di confronto democratico e non ha il coraggio di venire in aula a difendere le sue idee. Un brutto esempio di vigliaccheria politica, bisogna dirlo. Nel merito, si continua a sostenere che il confronto con la Regione Toscana va avanti per una modifica della legge: come è possibile in meno di 20 giorni legiferare ? A questo punto la scelta di concedere le deroghe oppure no è esclusivamente del Comune. Nel consiglio comunale del 17 gennaio scorso fu bocciata dalla maggioranza la mozione che il nostro gruppo aveva proposto per chiedere la revoca dell’ordinanza che permetteva le deroghe all’apertura per il Primo Maggio a tutti gli esercizi, limitando eventualmente la possibilità di scelta alle sole piccole attività a conduzione familiare. Noi ancora oggi pensiamo che quella sia la scelta giusta e che la crisi non si risolva tenendo i negozi aperti la domenica o durante le festività, agevolando soltanto i profitti dei grandi gruppi, che in cambio della gentile concessione da parte dei Comuni non fanno altro che aumentare lo sfruttamento nei paesi dove la merce si produce e lo sfruttamento delle tante commesse del centro di Firenze, le quali non sanno più cosa sia una domenica da vivere. Di fronte all’aumento della precarietà, alle riduzioni delle pause e dei riposi, il saccheggio delle tutele e dei diritti più elementari, non ultimo quello ad ammalarsi e scioperare, un’amministrazione comunale che si dichiara di centro-sinistra, non può permettersi di autorizzare deroghe come quelle rilasciate dal Comune di Firenze per il Primo Maggio. Sul tema continueremo a investire il consiglio comunale con una nuova mozione e nuove interrogazioni, ritenendo che vi sia nella cittadinanza fiorentina una profonda contrarietà alle scelte del Comune di Firenze.” (lb)