Bilancio consuntivo, Gruppo PdL: "Renzi riesce a pareggiare i conti solo attingendo all'avanzo di gestione del suo predecessore"

"Nonostante il record di multe, la gestione di competenza del 2010 avrebbe chiuso con un negativo di 5,79 milioni di euro"

Questo l’intervento dei consiglieri del Gruppo del Popolo della Libertà

“Il 2010 è stato un anno pieno di fallimenti non solo politici ma anche numerici per il sindaco Renzi, così come confermano i primi dati emersi dal bilancio consuntivo presentato questa mattina dall'assessore Falchetti in prima commissione. Un bilancio che non è stato chiuso con un passivo solo perché la giunta ha deciso di utilizzare, riducendolo ai minimi termini, l'avanzo di gestione dell'amministrazione precedente.
I numeri parlano chiaro e sottolineano, anche sotto il punto di vista gestionale, gli ennesimi fallimenti e le ennesime promesse non mantenute di Renzi, che nonostante il record di proventi da multe - 51 milioni - avrebbe chiuso con un disavanzo di 5,79 milioni di euro. In questo ultimo anno sono aumentate del 4% le spese correnti che hanno avuto una ulteriore impennata superando di oltre 7,2 milioni di euro lo stanziamento previsionale (acquisti, telefonia, riscaldamento, acqua, energia, ecc...). Fallimentare anche la politica delle alienazioni. Il Sindaco aveva basato il suo bilancio su questa voce: nel bilancio preventivo era prevista la vendita di 191 milioni di euro di immobili, riuscendo però, a conti fatti, a venderne per meno di 26 milioni. A fronte di tutto questo la giunta è stata costretta ad accendere nuovi mutui i cui interessi saranno pagati da tutti i fiorentini: mutui di oltre 20 anni per una cifra complessiva di 89,8 milioni di euro.
Avremo modo nei prossimi giorni di entrare ancor più nel dettaglio dei numeri e delle singole voci, ma una prima analisi evidenzia già un giudizio tanto chiaro quanto negativo che nasce non da un pregiudizio politico ma da una semplice analisi dei numeri. Renzi sarà forse il nuovo che "avanza", ma dei soldi dei fiorentini è "avanzato" davvero poco”.

(fdr)