Bonifazi (Pd): "Cellai smentisca. L'abolizione della XII disposizione che vieta la ricostituzione del Partito fascista è inaccettabile"
Questo è quanto dichiara il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi:
"Le dichiarazioni rilasciate dal vice-presidente del consiglio comunale di Firenze Jacopo Cellai a sostegno del disegno di legge costituzionale che abolisce la XII norma transitoria della Costituzione che vieta la riorganizzazione del partito fascista sono semplicemente inaccettabili ed incompatibili con l’incarico istituzionale che riveste in rappresentanza del consiglio comunale della nostra città. L’intento dei presentatori della proposta (tra i quali figura anche il senatore De Eccher, condannato a due anni per attività eversive) è chiaro: riscrivere la storia del nostro Paese e della riconquistata democrazia cancellando un elemento fondamentale della nostra identità civile e repubblicana come quello rappresentato dall’antifascismo, grazie al quale è stata riconquistata la democrazia e la dignità nazionale. Se l’Italia è oggi un Paese democratico lo si deve alla sconfitta del nazi-fascismo e alla vittoria dei Comitati di Liberazione Nazionale, insieme agli Alleati. Tutto ciò non può essere cancellato nella Costituzione e dalla memoria del Paese. Firenze, città medaglia d’oro della Resistenza, non può prestarsi a queste manovre. Ognuno è libero di pensare la storia come vuole, ma da chi ricopre cariche istituzionali rappresentative di organi democratici è richiesta una piena adesione ai principi democratici, costituzionali e antifascisti che costituiscono l’identità storica e politica delle nostre istituzioni. La XII disposizione non è una norma anacronistica anche perché il fascismo non è un fenomeno storico circoscritto considerato che in Europa vi sono ancora numerosi gruppi neonazisti e neofascisti che alimentano violenza e culture razziste e xenofobe. Auspichiamo che le forti e diffuse reazioni negative nei confronti dell’iniziativa legislativa inducano il vice-presidente Cellai a riconsiderare e smentire le dichiarazioni rilasciate. In caso contrario, saremmo costretti a trarne le dovute conseguenze sul piano istituzionale".
(lb)