Pubblicità, il vicesindaco Nardella replica all'Aduc: "E' schizofrenica o in malafede"

“L’Aduc è schizofrenica o in malafede. Si decida una volta per tutte se è davvero dalla parte degli utenti delle famiglie". E' quanto afferma il vicesindaco Dario  Nardella in risposta all'Aduc, associazione diritti utenti e consumatori, che oggi critica il nuovo regolamento della pubblicità varato dalla giunta fiorentina, per l’introduzione della ‘clausola etica’ che vuole impedire immagini e slogan violenti o offensivi. La stessa Aduce che in un articolo del 10 febbraio scorso plaudeva all’istituzione all’Iap, Istituto Autodisciplina Pubblicitaria e scriveva sul suo sito: “Ora tocca a tutte e tutti noi. Guardare la tv, i cartelloni delle nostre città, i giornali e perfino i tabloid, con occhi consapevoli e critici e procedere con le segnalazioni che si ritiene opportuno effettuare (…) Ciò nella convinzione di poter contribuire, con il proprio potere di consumatore, alla miglior scelta di immagini, modelli e stereotipi nella comunicazione commerciale. Immagini che, nel bene e nel male, entrano nelle case, nelle teste, nelle mode e nelle aspirazioni delle nuove generazioni”. 

 E’ veramente singolare il comportamento dell’Aduc – afferma ancora Nardella - Da un lato presenta l'Iap come un ‘rimedio alla pubblicità che svilisce e toglie dignità alla donna’; dall’altro bolla la giunta come ‘bacchettona’ e definisce ‘una brutta decisione’ quella introdotta con il regolamento della pubblicità, che per l’appunto persegue lo stesso obiettivo dell’Iap. Prima di criticare, forse l’Aduc dovrebbe mettersi d’accordo con se stessa”.


(ag)