ATAF e trasporto pubblico locale, gruppo PD: "Un piano per dare prospettive al servizio e ai lavoratori insieme all'acquisizione di un partner industriale"
Questo l'intervento di Mirko Dormentoni in consiglio comunale a nome del gruppo consiliare del Partito Democratico.
“Un necessario rapidissimo inquadramento nazionale. In Italia sono milioni i cittadini che ogni giorno si alzano e non sanno se e quando arriveranno a destinazione avendo preso un mezzo di trasporto pubblico, costretti a fare i conti con ritardi, corse soppresse, carrozze e autobus affollati fino all'inverosimile e spesso vecchi. Il disagio dei cittadini è fortissimo e cresce. Anche perché il governo Berlusconi negli ultimi tre anni (e nel quinquennio 2001-2006) non solo non ha previsto alcun investimento per potenziare il TPL, ma ha operato tagli continui ad un settore già chiaramente insufficiente. Per questo il Partito Democratico ha condiviso lo sciopero nazionale dei trasporti di venerdì scorso e proprio in queste ore sta promuovendo una campagna di sensibilizzazione per riportare il tema del trasporto pubblico locale al centro dell'agenda nazionale e del dibattito politico, perché questo tema è fondamentale per il nostro Paese. Senza investimenti in TPL non si aumenta la mobilità territoriale, non si riduce l'inquinamento, non si aumentano le opportunità e non si migliora la qualità della vita dei cittadini.
Sul piano locale, ATAF e TPL dell'area fiorentina. Siccome al PD stanno a cuore sia i 120.000 cittadini utenti che i 1.400 lavoratori, riteniamo necessario che venga elaborato un piano che disegni e quantifichi le prospettive di lungo termine dell'azienda e del servizio di TPL nell'area metropolitana, con l'obiettivo finale di migliorare il servizio, tramite sia azioni di riorganizzazione sia i necessari investimenti, consapevoli che non si può più contare soltanto sui comuni soci. Un piano da confrontare con le organizzazioni sindacali cercando la massima condivisione possibile. Il rischio da evitare in tutti i modi è quello degli esuberi, su questo la Regione e le nostre amministrazioni locali stanno ben lavorando. Per rilanciare Ataf, oltre alle cose che si stanno facendo, a nostro giudizio occorre procedere con un progetto di riorganizzazione e tutela del patrimonio di professionalità che si sono formate e si stanno formando in azienda. Pensiamo ad esempio ai giovani che hanno un contratto di apprendistato e su cui Ataf ha fatto un investimento anche per quanto riguarda la loro formazione. Chiediamo a tutti gli attori (azienda, sindacati, comuni proprietari) la massima responsabilità e il massimo dialogo per portare a casa tutti insieme questi obiettivi, cioè per tutelare qualità del servizio e il futuro dei lavoratori.
Comprendiamo le preoccupazioni dei lavoratori che oggi stanno scioperato, tra l'altro con un'altissima percentuale di adesione comunicata dall'azienda stessa, e in questo momento stanno manifestando per le strade del centro.
Il nostro impegno è perché alla fine tutti i soggetti che costituiscono l’azienda facciano la loro parte in questo progetto: tutti i lavoratori (autisti, impiegati, dirigenti), i soci proprietari (comuni che devono favorire al massimo il miglioramento del servizio a partire dalla realizzazione di corsie preferenziali e/o protette per aumentare la velocità commerciale, elemento fondamentale della qualità del servizio e della sua efficienza economica), l'azienda che continui con costanza le azioni di recupero dell'evasione.
Acquisire forti partner industriali specializzati nel trasporto pubblico che entrino a far parte dell’azionariato e della gestione è l'operazione che potrebbe costituire un pezzo importante di questo piano per tutelare sia i servizi sia l'occupazione. Non si tratta secondo noi di vendere al miglior offerente per non soccombere, né tanto meno di vendere per fare cassa, ma di dare al più presto prospettive certe di lungo termine all'azienda e al servizio di TPL nell'area metropolitana. Questo vale ancor di più nell'orizzonte della riforma regionale e del soggetto unico, nel quale ATAF deve entrare solida e a testa alta.
In ogni caso, occorre portare nei consigli comunali la discussione e le decisioni sugli sviluppi dell'azienda ATAF, e in questo ambito anche il gruppo PD è pronto a fare la sua parte.
Dopo i tagli scellerati del governo Berlusconi, rimediati dalla Regione Toscana e adesso recuperati per il 2011 con il decreto sul federalismo regionale grazie all'ottimo lavoro delle Regioni e del PD nazionale in Parlamento, chiediamo che anche le altre istituzioni facciano la loro parte: lo Stato metta in opera un meccanismo certo e di lungo periodo di finanziamento del servizio (che ha anche un forte valore sociale) reintegrando completamente le risorse; la Regione proceda rapidamente con la riforma regionale basata sull'integrazione ferro-gomma e verifichi la possibilità un fondo incentivante l’esodo dei lavoratori a fine carriera, portando avanti il tavolo regionale permanente con comuni, province, aziende e sindacati; le Province, ai fini del bando regionale, portino a fondo insieme ai Comuni una profonda revisione delle reti di TPL perseguendo obiettivi di razionalizzazione e sostenibilità ambientale”.
(mf)