Ataf, Grassi: "Spacchettamenti e vendita delle quote ai privati non risolvono il problema del trasporto pubblico"
La risposta dell´amministrazione comunale ai problemi del trasporto pubblico locale fiorentino si traduce nella vendita del 40% delle quote possedute in ATAF dal Comune e lo `spacchettamento´ in due dell´azienda tra gestione del servizio e proprietà degli immobili". Lo afferma il consigliere comunale Tommaso Grassi replicando all' assessore Falchetti alla domanda d´attualità su ATAF presentata da Grassi. "Siamo nettamente contrari all’intento del Comune e ci stupisce che dopo che l’assessore Falchetti solo 3 settimane fa aveva dichiarato che nessuna decisione era stata presa dal Comune e che gli atti avrebbero visto una discussione preventiva in consiglio comunale, unica sede deputata a decidere quale sia il futuro delle quote di Firenze nella società ATAF, nella settimana scorsa il Presidente Bonaccorsi si sia permesso di dire che gli uffici stanno lavorando al bando di gara per l’individuazione del partner privato, che uscirà entro giugno o luglio, e che a giorni verrà conferito un incarico per una perizia: ma siamo sicuri che sia tutto legittimo in assenza di qualsiasi espressione del Consiglio Comunale? Non si può spostare l’organo decisionale ad altre sedi al di fuori del Consiglio Comunale e nel frattempo utilizzare soldi pubblici per incarichi e bandi di gara. Siamo a fianco dei lavoratori e dei cittadini che oggi sono scesi in piazza per protestare contro il ‘progetto ATAF’ del Comune di Firenze che non va sicuramente nella direzione del miglioramento del servizio ma che si dirige pericolosamente verso l’entrata nella compagine societaria di privati che sicuramente vorranno garantiti i propri profitti e che vista la contrazione continua dei fondi pubblici destinati al TPL, non porteranno altro che ulteriori e maggiori tagli alla qualità del servizio, alla frequenza e ai percorsi delle linee. Diciamo anche con chiarezza che il servizio deve essere migliorato incentivando l´utilizzo del mezzo pubblico in ogni modo possibile. E’ altamente - spiega Grassi- pericoloso proseguire in una direzione, impegnando personale e denaro per studiare bandi di gara e per consulenze esterne senza una chiara e precisa espressione da parte del Consiglio Comunale. Il bivio su cui siamo chiamati a scegliere vede da un lato il privato che, entrato nelle società di gestione di servizi pubblici, non porterà nessuna miglioria, facendo gravare sulle tasche della collettività e degli enti pubblici l´intero rischio d´impresa e dall’altro la non semplice sfida, ma che dobbiamo raccogliere, di migliorare il servizio del trasporto pubblico con un'azienda unitaria che sia adatta a rendere efficiente il servizio di trasporto sia per i cittadini che prendono l’autobus, che per quei lavoratori che si vedono la spada di Damocle sulla propria testa per quanto riguarda il loro posto di lavoro."
(lb)