L'Aquila due anni dopo, l'intervento del consigliere Di Puccio (Misto)
Questo l'intervento del consigliere del gruppo Misto Stefano Di Puccio:
"L’Aquila due anni dopo.
Vorrei ricordare oggi con qualche giorno di anticipo un triste anniversario, quello del 6 aprile 2009, quando L’Aquila fu distrutta dal terribile terremoto.
Il terremoto ha distrutto la città proprio nel suo centro vitale: il centro storico; è bene ricordare a tale proposito che il comune de L’Aquila era di fatto distribuito in più di cinquanta frazioni ed il centro era il vero cuore pulsante della città dove c’era tutto: le istituzioni, l’Università, le attività commerciali. Racchiudeva quindi tutte le identità cittadine.
Tutto questo era prima del terremoto, ma adesso non più. Ora più che mai, l’Aquila deve continuare a svolgere questa funzione, tanto più che la dispersione abitativa è appesantita dalle 19 new towns.
Da qui la necessità di una legge che restauri questi principi.
I Consiglieri Comunali di maggioranza e di opposizione (come de Zordo e Grassi ) hanno aderito in veste di autenticatori, alla richiesta dei promotori aquilani residenti a Firenze.
Complessivamente, sono state raccolte, ci dicono, oltre 1000 firme e Firenze è stata fra le città più attive a rispondere a questo appello.
Non a caso Firenze condivide con L’Aquila alcune peculiarità: l’autodeterminazione del libero comune, incarnata nelle strade e nelle piazze del centro che ne determina non solo la singolare bellezza ma ne costituisce principio identitario.
Cosa sarebbe Firenze senza il suo centro?
Così L’Aquila.
Nel loro comunicato stampa gli aquilani residenti a Firenze ci ringraziano con parole lusinghiere per il risultato ottenuto, ma dal mio punto di vista Firenze avrebbe potuto fare di più per la raccolta delle firme, ma sono sicuro Firenze potrà e vorrà fare di più in futuro per la drammatica vicenda de L’Aquila".
(lb)
Il mio è un invito a trarre stimolo da quelle parole per contribuire con le nostre rappresentanze parlamentari, con le nostre istituzioni locali, politiche e culturali, prima fra tutte questo Consiglio, a riportare la vicenda dell’Aquila al centro dell’interesse nazionale.
La richiesta di aiuto di una comunità che ha mostrato dignità nella tragedia vissuta non può essere disattesa, l’agonia di una città d’arte come l’Aquila non è una questione locale, al contrario è una questione italiana