Mille firme da Firenze per L'Aquila. Sostegno alla proposta di legge di iniziativa popolare per gestire il post-terremoto
Mille firme da Firenze per sostenere la proposta di legge di iniziativa popolare per la ricostruzione de L’Aquila. Una legge di solidarietà nazionale, un esercizio di democrazia, nata dal lavoro dei comitati all’Aquila e sostenuta anche dagli aquilani residenti a Firenze che oggi insieme ai gruppi consiliari della maggioranza di Palazzo Vecchio (Pd, gruppo Misto, IdV, Sel) e l’Arci hanno presentato la raccolta delle firme. “Si tratta – ha detto il capogruppo del Pd Francesco Bonifazi- di un' iniziativa popolare importante non solo per la ricostruzione della città stessa , ma che mette in luce i bisogni veri di questa popolazione e il comportamento del Governo. Down Town- ha aggiunto anche il presidente della commissione cultura Leonardo Bieber (Pd) è diventato qualcosa di definitivo invece che provvisorio, qualcosa che – ha spiegato Bonifazi- non aiuta la popolazione nel ritrovare un’identità che il terremoto ha spazzato via”. Questa legge nasce dalla necessità dei cittadini aquilani di gestire il post-terremoto con regole certe, previste per legge e non soggette ad ordinanze più o meno convenienti ed urgenti. Si parla di interventi e pianificazione, di previsioni normative per la ricostruzione degli immobili, sia privati che pubblici, artistici, nell’ottica della massima sicurezza antisismica, del risparmio energetico. “Di 650 attività esistenti ne hanno riaperte solo 20 – dicono l’avvocato Antonio Riga e Carlo Paravano gli aquilani residenti a Firenze presenti oggi e che si stanno occupando della raccolta delle firme-; quelle che dovevano essere sistemazioni provvisorie sono dei borghetti definitivi senza una logica urbanistica, la cosiddetta New Town”. Secondo il capogruppo Stefano di Puccio (Misto) “questo è un punto di partenza ma si può fare di più . Il centro che è la vita di questa città è distrutta. Cosa farebbe Firenze senza il suo centro? Così L’Acquila. Dobbiamo riportare la vicenda de L’Aquila al centro dell’interesse nazionale”. “A distanza di due anni- spiegano gli aquilani residenti a Firenze ringraziando la città per la sensibilità dimostrata nella raccolta di firme-- dal terremoto oltre 38 mila persone non vivono a casa loro. A dispetto della propaganda – come quella dissimulata nei programmi di intrattenimento come Forum – né la ricostruzione del centro storico, cuore della cultura e dell’economia cittadina, né di gran parte della periferia è ancora iniziata. Al contrario, esplode il malessere sociale. Un’indagine finanziata dalla Comunità europea e realizzata, tra le altre, dall’Università di Firenze, ha evidenziato che per il 71% degli aquilani "la comunità è morta assieme al terremoto", che il 68% vorrebbe lasciare la propria abitazione attuale, e che il 43% della popolazioni soffre di stress, una percentuale che arriva al 66% per le donne. Il 73% denuncia "una totale mancanza di posti di ritrovo per la comunità", il 50% l'assenza di servizi essenziali”. (lb)