Torselli e Roselli (PdL): "L'assessore Cianfanelli ha ragione, ci interessano più le questioni legate a casa, lavoro, viabilità, servizi sociali e giovani piuttosto che quelle legate alla moda"
“Finalmente un intervento dell’assessore Cianfanelli che ci sentiamo di condividere al 100%. Nessuno di noi ha mai rivolto domande di attualità a lei, preferendo gli altri assessori come interlocutori. Vero. Verissimo. Questo perché le nostre domande in aula riguardano i problemi legati alla casa, ai lavoratori che perdono i propri posti e non arrivano a fine mese, ai problemi di mobilità e di viabilità, a quelle situazioni che richiedono un intervento dei servizi sociali, ai giovani che stentano ad accedere al mondo del credito e del lavoro. Alla moda, delega dell’assessore Cianfanelli in giunta, non abbiamo mai pensato. Rimedieremo presto, chiedendole se preferisce la collezione primavera/estate di Armani, quella di Versace o quella di Dolce & Gabbana”. Questa la replica dei consiglieri del PdL Francesco Torselli ed Emanuele Roselli.
“L’assessore ci accusa - proseguono i due esponenti del PdL - di non aver mai parlato di turismo. Sarebbe il caso che prima di parlare l’assessore si andasse a rileggere le nostre mozioni, le nostre interrogazioni, le nostre domande di attualità, tanto per fare un esempio, sullo sviluppo dell’aeroporto di Firenze. Ma su temi così importanti, la giunta, evidentemente, preferisce affidare le sue repliche ad altri. A dire il vero, quando l’assessore aveva la delega all’università, avevamo provato a chiedere il suo intervento per risolvere l’annosa questione del degrado presso la facoltà di Lettere, ma l’assessore non riuscì neppure ad organizzare un incontro con l’allora Preside Pecchioli”.
“Rifiutiamo invece qualsiasi accusa di aver offeso l’assessore - concludono Torselli e Roselli - criticando il suo modo di vestire. Ognuno è libero di vestirsi come vuole, ci mancherebbe altro; ci permettiamo invece, proprio in virtù di quel rispetto per le istituzioni da lei stessa richiamato, di ritenere quantomeno ‘poco rispettoso’ del proprio ruolo, il presentarsi nel salone de’ Dugento, alle 8 di sera, con gli occhiali da sole sul volto”.
(fdr)