Debiti Comune, Stella e Alessandri (Pdl): "Moody's rottama Renzi. Il declassamento di Firenze da Aa2 a Aa3 è colpa della politica del sindaco"

I due consiglieri: "Ora non si aumentino le tasse ai fiorentini per ripianare i debiti fatti dall'Amministrazione con scelte rischiose"

“L'agenzia di rating Moddy's ha di fatto rottamato Matteo Renzi declassando Firenze da Aa2 a Aa3. La notizia non ci coglie certo di sorpresa, nello scorso dicembre le agenzie di rating Moody’s e Standard&Poor’s cominciavano a valutare l’ipotesi di declassare il rating del debito del Comune di Firenze”. Lo affermano i consiglieri Marco Stella e Stefano Alessandri.
“Tutto nasce – dicono ancora i due consiglieri Pdl – dalla decisione del Comune di avviare un processo di ‘autotutela’ nei confronti delle banche con cui erano stati a suo tempo contratti 6 ‘swap’. Ci domandiamo cosa è stato fatto da dicembre ad oggi? Quali sono stati gli accorgimenti che l'amministrazione ha messo in atto per evitare il declassamento? In tempi non sospetti avevamo denunciato i danni provocati alle casse del Comune per la scelta di sottoscrivere questi rischiosissimi prodotti finanziari. Il Comune di Firenze ha infatti investito 270 milioni di euro in Swap sottoscrivendo 13 contratti in derivati, e ogni anno paga milioni di interessi passivi, senza tenere conto che la scommessa del Comune ha prodotto un mark to market di 55 milioni di euro di perdite. L'analisi sui dati forniti non lascia spazio ad equivoci rispetto agli swap sottoscritti; basta leggere l'andamento del 'mark to market', ovvero il 'costo corrente' dei derivati finanziari, nell'ultimo periodo: ad aprile 2008 aveva un saldo negativo di 16,9 milioni di euro, a dicembre 2009 era diventato di 50milioni di euro, oggi è passato a quasi 55milioni di euro”.
“La decisione da parte dell’Amministrazione di ‘stoppare’ i sei prodotti ‘sospetti’ – aggiungono Stella e Alessandri – è arrivata dopo aver appreso i risultati di una consulenza ‘ad hoc’ della durata di 120 giorni per 24.957 euro affidata a un avvocato del Foro di Milano questo è un altro dato certo, e cioè che la macchina comunale, da sola, non ce l’ha fatta a stabilire la correttezza dell’andamento del debito legato agli ‘swap’, e comunque la decisione di andare a verificare come stavano le cose è arrivato a oltre un anno e mezzo dall’elezione del sindaco Renzi. Perché non si è agito subito? Ora il sindaco Renzi non aumenti le tasse ai fiorentini per coprire i debiti fatti dall'amministrazione comunale con scelte che si sono dimostrate rischiose e dannose per le casse comunali. Aspettiamo di vedere nel bilancio preventivo, non aumenti di tasse ma razionalizzazione delle spese, abbattimento delle consulenze, taglio ai collaboratori esterni”.(fd)