Quote rosa nei cda delle aziende, Giocoli (FLI): "In consiglio comunale la norma per partecipate ed enti era già stata approvata nel 2004, è stata applicata?"

La consigliera presenta un'interrogazione

“Il Senato ha approvato a larga maggioranza un decreto legislativo sulle quote rosa nei cda delle società quotate in borsa, ma il Consiglio comunale di Firenze aveva già approvato una delibera in questo senso, per le società partecipate, gli enti e le istituzioni dove il Comune effettua le nomine, nel 2004. Ma questa norma è stata applicata? Quante sono le donne presenti nei cda delle partecipate di Palazzo Vecchio?”. Questa la dichiarazione della vicecapogruppo di Futuro e Libertà Bianca Maria Giocoli, che sull’argomento ha presentato un’interrogazione.
Nell’atto, la consigliera chiede di sapere dal sindaco, tra l’altro, “quanti sono i rappresentanti nominati dal Comune presso enti, aziende e istituzioni e di questiquanti e quali sono donne”e “se intende sensibilizzare da subitoi cda di enti, aziende e istituzioni affinché venga attuata prima ancora dell'entrata in vigore della normativa una sostanziale pari opportunità di genere”.

(fdr)


Segue il testo dell’interrogazione

 


Tipologia: Interrogazione
Soggetto proponente: Bianca Maria Giocoli
Oggetto: per sapere quante sonno donne nominate dal Comune presso enti, aziende e istituzioni.


PRESO ATTO che in data 15.3.2011 il Senato ha approvato a larga maggioranza un decreto legislativosulle quote rosa nei CDA delle società quotate in borsa;

CONSIDERATO CHE

il Consiglio Comunale il 6.12.2004 ha approvato la delibera n. 126con oggetto” Regolamento sugli indirizzi per la nomina, la revoca e la designazione di rappresentanti del Comune presso enti, aziende ed istituzioni”;

l’articolo n. 3 “requisiti generali” di suddetto regolamentoal punto 3 riporta la seguente dicitura “Alfine di assicurare le condizioni di pari opportunità previste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125 le nomine e le designazioni garantiscono il rispetto di una proporzione tendenziale del 50% fra i due generi”;

COSTATATO, inoltre, che il Consiglio Comunale nella seduta dell’11 giugno 2007 ha approvato la deliberan. 402 che modifical’articolo 3.3in considerazione del fatto che, nonostante quanto previsto dal regolamento sulla nomina dei rappresentanti, in quel periodo negli enti nelle associazioni e nelle società partecipate, su un totale di circa 202 rappresentanti nominati dal Comune, le donne erano poco più del 16%e di queste all’interno delle società per azioni la rappresentanza femminile di nomina comunale si riduceva a poco più del 10%, integrando così l’articolo 3.3 “..Nei casi in cui le nomine e ledesignazioni da effettuare siano in numerodispari, si provvederà a garantire il rispettodella proporzione suddetta all’interno di analogo organismo di successiva scadenza”.

CONSIDERATO che il Consiglio Comunale l’11 giugno 2007ha approvato anche unordine del giorno il n. 487, collegato a suddetta delibera, che impegna Sindaco a produrre ogni anno, in concomitanza della presentazione del rendiconto consuntivo, il quadro delle nomine effettuate nell’anno, diviso per genere

Interroga il Sindaco per sapere

Quanti sono i rappresentanti nominati dal Comune presso enti, aziende e istituzioni e di questiquanti e quali sono donne.
Se l’Amministrazione per la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni ha rispettato le condizioni di pari opportunitàpreviste dalla legge 10 aprile 1991, n. 125 e dagli indirizziriportatinel regolamento approvato dal Consiglio Comunale e, in caso di risposta negativa, per saperne i motivi di tali scelte.
Come intende procedere per le future nomine e se ha intenzioni di rivedere ilregolamento per gli indirizzie la nomina dei rappresentanti del Comune presso enti, aziende e istituzioni
Se nella presentazione del rendiconto consuntivo pensa di dar attuazioneall’O.d.g. n. 487/2007 approvato dal Consiglio Comunalepresentando le nomine effettuate nell’anno precedente divise per genere.
Se intende sensibilizzare da subitoi CdA di enti, aziende e istituzioni affinché venga attuata prima ancora dell'entrata in vigore della normativa unasostanziale pari opportunità di genere.

 

Firenze, 24 marzo 2011Bianca Maria Giocoli